Lo frate ’nnamorato, libretto, Napoli, De Bejase, 1734

 che contenta sarà!
 La si mariterà la poverina
 ma la vo’ maritar da contadina.
 Ma piano, signor Nardo;
195vedo che non pensate
 però come parlate.
 Della città il costume
 sprezzaste con filosofa dottrina
 e sposarete poi la cittadina?
200Questo nome sicuro a dirittura
 m’ha cacciato nel corpo
 un poco di paura.
 Ma l’impegno è già fatto.
 Andiam ma no. Si tratta d’una moglie
205ma ognuno che lo sa
 di me si riderà, se torno indietro.
 Oh che imbroglio! Oh che impaccio!
 Risolvermi non so; sudo ed agghiaccio.
 
    Pensieri a capitolo,
210che abbiamo da far?
 La femmina è un articolo
 che dà da pensar.
 
    Mi dice l’amore:
 «Contenta il tuo core»;
215l’onore mi dice:
 «Non fare, non lice»;
 che abbiamo da far?
 Nel cor poverello