Lo frate ’nnamorato, libretto, Napoli, De Bejase, 1734

 SCENA X
 
 Don Pietro e Ascanio
 
 DON PIETRO
935Stelle, inclementi stelle! E lo mirate,
 e pur non vendicate i torti miei?
 ASCANIO
 Lo ccredo o no, chello che ha ditto Nena?
 DON PIETRO
 Ma cosa disse a te? tu che dicesti
 a quella fiera, a quella tigre armena?
 ASCANIO
940Che boze dì? Mme disse...
 DON PIETRO
                                                  Parla. (Ingrata!)
 ASCANIO
 (Che scusa trovo?)
 DON PIETRO
                                     Parli, o no?
 ASCANIO
                                                            Mme disse,
 ca uscia... ca essa... ca Nina...
 DON PIETRO
                                                      Bel bello:
 Tu parli a saltarello. Oh qui ci è imbroglio.
 Quanto va, ca m'hai fatto qualche posta?
 ASCANIO
945Gnernò...
 DON PIETRO
                     Gnorsì. Ma tu tutto ti storci,
 e ti contorci? che vuol dir mai questo?
 parla morbleù! o ch'io m'inzolfo, e mpesto!
 ASCANIO
 
    Che boglio parlare,
 che ppozzo maje dire?
950Ca parlo, ca dico,
 non esco da ntrico.
 Sto ttanto mbrogliato,
 che ggià sconfedato,
 mme so de campà.
955Lassateme ire,
 lassateme stà.
 
    E bi si po fare
 pe mme cchiù la sciorte!
 Io chiammo la morte
960né bole venì.
 Lassateme stare,
 lassateme ì.