Lo frate ’nnamorato, libretto, Napoli, De Bejase, 1734

585Pazzo sarei davvero,
 se a costo d’una lite,
 se a costo di temere anche la morte,
 procurar mi volessi una consorte.
 Amo la vita assai;
590fuggo, se posso, i guai;
 amo sempre la pace in casa mia;
 e non intendo altra filosofia.
 LESBINA
 Sposo, ben obbligata;
 m’avete regalata;
595anch’io, quando potrò,
 qualche cosetta vi regalerò.
 NARDO
 No no, figliuola cara,
 dispensatevi pur da tal finezza.
 Quando ho un poco di bene, mi consolo;
600e quel poco di ben lo voglio solo.
 LESBINA
 Che dite? Non v’intendo.
 NARDO
                                                Chiaramente
 dunque mi spiegherò.
 Siete impegnata, il so, con altro amico;
 e a me di voi non me ne importa un fico.
 LESBINA
605V’ingannate, lo giuro. E chi è cotesto
 con cui da me si crede
 impegnata la fede?
 NARDO
                                      È un forastiero
 che mi par cavaliero,
 giovine risoluto, ardito e caldo.
 LESBINA
610(Ora intendo il mister; sarà Rinaldo).
 Siete, Nardo, in inganno;
 qualche error vi sarà, ve lo protesto.
 Tenero cuore onesto
 per voi serbo nel petto;
615ardo solo per voi di puro affetto.
 NARDO
 (Impossibile par che ella m’inganni).
 LESBINA
 Tenera sono d’anni
 ma ho cervello che basta; e so ben io
 che dividere amor non può il cor mio.
620Voi siete il mio sposino;
 e se amico destino a voi mi dona,
 anche un re lascerei colla corona.
 NARDO
 S’ella fosse così...
 LESBINA
                                  Così è purtroppo.
 Ma voi siete pentito
625d’essere mio marito;
 qualche altra donna amate
 e per questo, crudel, mi discacciate.
 NARDO
 No, ben mio, no, carina;
 siete la mia sposina; e se colui
630o s’inganna o m’inganna o fu ingannato,
 dell’inganno sarà disingannato.
 LESBINA
 Dunque m’amate?
 NARDO
                                     Sì, v’amo di cuore.
 LESBINA
 Siete l’idolo mio?
 NARDO
                                   Siete il mio amore.
 LENA
 Signor zio, signor zio, che cosa fate?
635Lontano discacciate
 colei che d’ingannarvi ora s’impegna;
 d’essere vostra sposa non è degna.
 LESBINA
 (Qualche imbroglio novello).
 NARDO
                                                       Ha forse altrui
 data la fé di sposa?
 LENA
                                      Eh, signor no.
640Quel ch’io dico lo so per cosa vera;
 ella di don Tritemio è cameriera.
 LESBINA
 (Ah, maledetta!)
 NARDO
                                  È ver quel ch’ella dice?
 LESBINA
 Ah, misera infelice!
 Compatite se tanto
645amor mi rese ardita.
 Finsi il grado, egli è ver, perché vi adoro.
 Per voi languisco e moro.
 Confesso il mio fallire
 ma voglio essere vostra o pur morire.
 NARDO
650(Poverina!)
 LENA
                         Vi pare
 che convenga sposare
 a un uomo come voi femmina tale?
 NARDO