Lo frate ’nnamorato, libretto, Napoli, De Bejase, 1734

 Non ci vedo alcun male.
 Per me nel vostro sesso,
655serva o padrona sia, tutto è lo stesso.
 
    Se non è nata nobile
 che cosa importa a me?
 Di donna il miglior mobile
 la civiltà non è.
660Il primo è l’onestà,
 secondo è la beltà,
 il terzo è la creanza,
 il quarto è l’abbondanza,
 il quinto è la virtù;
665ma non si usa più.
 
    Servetta graziosa,
 sarai la mia sposa.
 Sarai la vezzosa
 padrona di me. (Parte)
 
 LESBINA
670Signora, vi rincresce
 d’essere la nipote
 d’una senza natali e senza dote?
 LENA
 Sì signora, perché Nardo poteva
 maritarsi con meglio proprietà.
 LESBINA
675Questa non è però gran novità.
 Siam donne tutte due. Nessun ci sente;
 se parlo contro voi, non vuol dir niente.
 Ditemi su. Forse è la prima volta
 che di donna leggiadra il viso bello
680faccia perdere agli uomini il cervello?
 
    Donne siamo e siamo nate
 per far l’uomo delirar.
 
    Amorose ci mostriamo
 e sappiamo lusingar.
685Ma poi quando a tu per tu
 stiamo lì per dir di sì,
 rigettiamo in tutta fretta
 l’accettata servitù;
 e per gloria decantiamo
690e l’amare e il disamar.
 
    Donne siamo e siamo nate
 per far l’uomo delirar. (Parte)
 
 LENA
 Se fosse in casa mia
 questa signora zia, confesso il vero,
695non vi starei con essa un giorno intero.
 Si spaccia per graziosa,
 vuol far la spiritosa,
 perché sposa sarà per accidente,
 perché bene sa far l’impertinente.
700E pur quando ci penso
 bella vita è la nostra ed onorata.
 Sono alla sorte ingrata
 allor che mi lamento
 d’uno stato ripien d’ogni contento.
 
705   La pastorella al prato
 col gregge se ne va,
 colle agnelline a lato
 cantando in libertà.
 
    Se l’innocente amore
710gradisce il suo pastore,
 la bella pastorella
 contenta ognor sarà. (Parte)
 
 SCENA V
 
 Camera con tavolino, calamaro e sedie.
 
 LESBINA, poi NARDO con CAPOCCHIO, poi DON TRITEMIO
 
 LESBINA
 Oh, se sapessi il modo
 di burlare il padron, far lo vorrei.
715Basta, m’ingegnerò;
 tutto quel che so far, tutto farò.
 NARDO
 Lesbina, eccoci qui. Se don Tritemio
 ci ha mandati a chiamar perché io vi sposi,
 lo farò volentier; ma non vorrei
720che vi nascesse qualche parapiglia,
 qualche imbroglio novel fra serva e figlia.
 LESBINA
 La cosa è accommodata.
 La figliuola sposata
 sarà col cavalier che voi sapete;
725ed io vostra sarò, se mi volete.
 NARDO
 Don Tritemio dov’è?
 LESBINA
                                         Verrà a momenti.
 Signor notaro intanto
 prepari bello e fatto
 per un paio di nozze il suo contratto.
 CAPOCCHIO
730Come! Un contratto solo
 per doppie nozze? Oibò.
 Due contratti farò, se piace a lei,
 che non vo’ dimezzar gli utili miei.
 LESBINA
 Ma facendone un solo,
735avrete doppia paga.
 CAPOCCHIO
 Quando è così, questa ragion m’appaga.
 NARDO
 Mi piace questa gente
 della ragione amica
 che ama il guadagno ed odia la fatica.
 LESBINA
740Presto dunque, signore;
 finché viene il padrone
 a scriver principiate.
 CAPOCCHIO
 Bene; principierò.
 Ma che ho da far?
 LESBINA
                                    Scrivete, io detterò.
 CAPOCCHIO
 
745   In questo giorno etcaetera,
 dell’anno mille etcaetera,
 promettono, si sposano...
 I nomi quali sono?
 
 LESBINA
 
 I nomi son questi...
750(Ohimè! Viene il padrone!)
 
 TRITEMIO
 Ehi, Lesbina.
 LESBINA
                            Signore.
 TRITEMIO
 Eugenia non ritrovo.
 Si sa dov’ella sia?
 LESBINA
                                   No, certamente.
 TRITEMIO
 Tornerò a ricercarla immantinente.
755Aspettate un momento,
 signor notaro.
 LESBINA
                             Intanto
 lo faccio principiar. Io detto; ei scrive.
 TRITEMIO
 Benissimo.
 NARDO
                        La sposa
 non è Lesbina?
 LESBINA
                               Certo;
760le spose sono due;
 una Eugenia si chiama, una Lesbina;
 con una scritturina
 due matrimoni si faranno, io spero;
 non è vero, padrone?
 TRITEMIO
                                         È vero, è vero. (Parte)
 LESBINA
765Presto, signor notar; via seguitate.
 NARDO
 Terminiamo l’affar.
 CAPOCCHIO
                                       Scrivo, dettate.
 
    In questo giorno etcaetera,
 dell’anno mille etcaetera,
 promettono, si sposano...
770I nomi quali sono?
 
 LESBINA