Lo frate ’nnamorato, libretto, Napoli, De Bejase, 1734

 NARDO
 Io crepo dalle risa!
 LESBINA
900Ma cappari! Si vede
 affé che mi volete poco bene.
 In casa aspetto Nardo e non si viene.
 NARDO
 Mi ha trattenuto don Tritemio un poco.
 Concludiam, se ti piace, in questo loco.
 LESBINA
905Io non vi voglio più; sono arrabbiata.
 NARDO
 Cosa dici?
 LESBINA
                      È tra noi bella e spicciata.
 NARDO
 Crudele! E tanto core
 di dirmelo hai nel volto?
 Sfoga più tosto, sfoga il tuo rigore.
910Aprimi pure il petto,
 strappami il cor, quel core
 che sospira per te. (Che cosa fo?
 Non vo’ darle piacer col mio dolore.
 Voglio da lei fuggir).
 LESBINA
                                        Dove ten vai?
 NARDO
915Vado a chi ha più pietà.
 LESBINA
 Qualche pietosa bella hai qui d’intorno?
 NARDO
 (Voglio rifarmi). È bella come il giorno.
 LESBINA
 Vattene pure a lei, che io vado intanto
 a qualcun altro che mi brama accanto.
 NARDO
 
920   Ah, poiché pietà non senti
 dell’acerbo mio martire,
 vado anch’io; non voglio dire
 cosa intendami di far.
 
 LESBINA
 
    Dove vai? Voglio sapere
925cosa pensi tu di fare;
 ma fa’ pur quel che ti pare,
 che non voglio più parlar.
 
 NARDO
 
    Dunque addio; vado a morire.
 
 LESBINA
 
 (Io mi sento inorridire).
 
 NARDO
 
930Vado aprirmi questo seno.
 
 LESBINA
 
 (Io mi sento venir meno).
 
 NARDO
 
 Ah, sì, vado, poiché vedo
 che speranza più non v’è.
 
 LESBINA