Lo frate ’nnamorato, libretto, Napoli, De Bejase, 1734

 SCENA IX
 
 Marcaniello e ppo Don Pietro
 
 MARCANIELLO
 Chillo lla mm'ave fatto ntennerire.
 Per autro è ddigno de piatà. Sacc'io
 ll'essere nnammorato che bo dire.
 DON PIETRO
1470Allegraman, allegraman, mon pere.
 Son io a lei furiere
 di belle nuove. Matrimonieremo
 per questa sera. Allegraman, mon pere.
 MARCANIELLO
 O maro te! Io aggio gran paura,
1475che pe ttutta stasera te ncatenano.
 DON PIETRO
 Che ffoss'io mattarello?
 MARCANIELLO
                                              E cco ssa facce
 parle de matremmonio?
 DON PIETRO
                                               Questa faccia
 ha fatto rivoltà Capo di Monte.
 MARCANIELLO
 Te lo ccreo: nn'aje avuto allucche, e fische.
 DON PIETRO
1480Fischi? allucchi? È bugia: uomini e donne,
 per potermi mirare han fatto a punia:
 chi di qua, chi di là; io però, intrepido,
 passato me ne son, tisico e musico.
 MARCANIELLO
 (Via è gghiuto).
 DON PIETRO
                                Or parliamo un po' sul sodo.
1485Conciasiacosacché da me già seppe
 il sior Carlo ogni ntrico; acciò si levino
 tanta dicomi, e dissiti, sta sera
 stringer brama le nozze. Io so già lesto,
 è lesto lui, per esser lesto lei,
1490bisognerà che i piedi vel permettano.
 MARCANIELLO
 Besognarrà lo cancaro te roseca.
 DON PIETRO
 Ma la podagra...
 MARCANIELLO
                                Che podagra, bestia?
 Se site leste vuje, io so llestissemo.
 Vide te... (S’auza, e non potendose mantenè mpiede va pe ccadere, e Don Pietro lo mantene)
 DON PIETRO
                     Chià chià chià. Cascar volete. (Lo fa assettare)
 MARCANIELLO
1495(Mannaggia!)
 DON PIETRO
                             Fate il potta, e non potete.