Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Torino, Stamperia Reale, 1752 (Il mondo al rovescio o sia Le donne che comandano)

 questo ricco gioiello.
 Prendilo, Eugenia mia, guarda s’è bello.
 EUGENIA
 Non lo curo signore.
 TRITEMIO
                                       Ed io comando
 che tu prenderlo debba. Il ricusarlo
700sarebbe un’insolenza.
 EUGENIA
 Dunque lo prendo per obbedienza.
 Ma vi chiedo perdono,
 non mi piace, nol voglio; a te lo dono.
 LESBINA
 Grazie.
 TRITEMIO
                 Rendilo a me.
 LESBINA
                                             Signor padrone,
705sentite una parola.
 Se la vostra figliuola (A don Tritemio a parte)
 è meco generosa,
 lo fa perché di voi mi brama sposa.
 TRITEMIO
 Lo crederò? (Piano a Lesbina)
 LESBINA
                          Signora,
710non è ver che bramate
 che sposa sia? Con darmi queste gioie,
 confessatelo pur, vostro pensiero
 non è che sia sposa Lesbina?
 EUGENIA
                                                       È vero.
 TRITEMIO
 E tu che dici?
 LESBINA
                            Io dico
715che se il destino amico
 seconderà il disegno,
 le gioie accetto e accetterò l’impegno.
 
    Una ragazza
 che non è pazza
720la sua fortuna
 sprezzar non sa.
 
    Non lo sapete,
 voi m’intendete,
 questo mio core
725si scoprirà.
 
    Anche l’agnella,
 la tortorella
 il suo compagno
 cercando va.
 
 SCENA X
 
 DON TRITEMIO ed EUGENIA
 
 TRITEMIO
730Dunque giacché lo sai, tel dico anch’io,
 è questo il pensier mio.
 Dopo che tu sarai fatta la sposa,
 anch’io mi sposerò questa ragazza.
 Piangi? Sospiri? E che sei forse pazza?
735Son stanco di soffrirti.
 Oggi darai la man, s’ha da finire.
 Se sei pazza, non vo’ teco impazzire. (Parte)
 EUGENIA
 Pazza a ragion mi chiama
 il genitor crudele,
740se in faccia al mio fedele, al mio diletto,
 ho tradito l’affetto,
 per celar follemente in sen l’arcano;
 ed or mi lagno ed or sospiro invano.
 
    Misera, a tante pene
745come resisto, oh dio!
 Il crudo affanno mio