Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Torino, Stamperia Reale, 1752 (Il mondo al rovescio o sia Le donne che comandano)

 RINALDO
 Cerco appunto di voi.
 NARDO
                                          Eccomi qui.
 RINALDO
 Ditemi; è ver che voi
 aveste la parola
765da don Tritemio per la sua figliuola?
 NARDO
 Sì signore, l’ho avuta;
 la ragazza ho veduta,
 mi piace il viso bello
 e le ho dato stamane anco l’anello.
 RINALDO
770Sapete voi qual dote
 recherà con tai nozze al suo consorte?
 NARDO
 Ancor nol so.
 RINALDO
                           Colpi, ferite e morte.
 NARDO
 Bagatelle, signor! E su qual banco
 investita sarà, padrone mio?
 RINALDO
775Sul dorso vostro e il pagator son io.
 NARDO
 Buono! Si può sapere
 almen per cortesia
 perché vosignoria
 con generosità
780allo sposo vuol far tal carità?
 RINALDO
 Perché di don Tritemio
 amo anch’io la figliola.
 Perché fu da lei stessa
 la sua fede promessa a me di sposo.
785Perché le siete voi troppo odioso.
 NARDO
 Dite davver?
 RINALDO
                           Non mentono i miei pari.
 NARDO
 E i pari miei non sanno
 per puntiglio sposare il lor malanno.
 Se la figlia vi vuol, prenda pure;
790se mi burla e mi sprezza, io non ci penso.
 So anch’io con la ragion vincere il senso.
 Vi ringrazio d’avermi
 avvisato per tempo.
 Ve la cedo, signor, per parte mia,
795che già di donne non v’è carestia.
 RINALDO
 Ragionevole siete
 giustamente dal popolo stimato,
 filosofo chiamato con ragione,
 superando sì presto la passione.
800Voi l’avete ceduta. A don Tritemio
 la cosa narrerò tutta com’è.
 E se contrasta avrà da far con me. (Parte)
 
 SCENA XII
 
 NARDO e LESBINA
 
 NARDO
 Pazzo sarei davvero,
 se a costo d’una lite,
805se a costo di temere anco la morte,
 procurar mi volessi una consorte.
 Amo la vita assai,
 fuggo se posso i guai,
 bramo sempre la pace in casa mia
810e non intendo altra filosofia.
 LESBINA
 Sposo, ben obbligata,
 m’avete regalata;
 anch’io, quando potrò,
 qualche cosetta vi regalerò.
 NARDO
815No no, figliola cara,
 dispensatemi pur da tal finezza.
 Quando ho un poco di bene, mi consolo
 ma quel poco di ben lo voglio solo.
 LESBINA
 Che dite? Io non v’intendo.
 NARDO
                                                    Chiaramente
820dunque mi spiegherò.
 Siete impegnata, il so, con altro amico;
 e a me di voi non me n’importa un fico.
 LESBINA
 V’ingannate, lo giuro, e chi è codesto
 con chi di me si crede
825impegnata la fede?
 NARDO
                                      È un forestiero
 che mi par cavaliero,
 giovane risoluto, ardito e caldo.
 LESBINA
 Ora intendo il mister, sarà Rinaldo.
 Credetemi v’inganna,
830vostra sono, il sarò, ve l’assicuro,
 a tutt’i numi il giuro,
 non ho ad alcuno l’amor mio promesso.
 Son ragazza e ad amar principio adesso.
 NARDO
 E pure in questo loco,
835tutto amor, tutto foco,
 sostenne il cavaliero
 che voi siete sua sposa.
 LESBINA
                                             Ah non è vero.
 Di mendace e infedel non vo’ la taccia.
 Lo sosterrò di tutto il mondo in faccia.
840Qualch’error vi sarà, lo protesto.
 Tenero cuore onesto
 per voi serbo nel petto;
 ardo solo per voi di puro affetto.
 NARDO
 (Impossibile par ch’ella m’inganni).