Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Lipsia, 1754

 SCENA VI
 
 RINALDINO e FERRAMONTE
 
 FERRAMONTE
 Amico, vi son schiavo.
 RINALDINO
                                           E voi non siete
 fra le donne partito?
 FERRAMONTE
                                        Anzi nascosto
 quindi mi son, per non andar con loro,
 mentre la libertade è un gran tesoro.
 RINALDINO
685Questo tesor l'abbiam sagrificato
 alla legge fatal del dio bendato.
 FERRAMONTE
 Dunque voi siete quelli
 che il cuor sagrificate ai visi belli!
 Misera gioventù, misera gente,
690nata per divertirsi e non far niente!
 RINALDINO
 Impiegati noi siamo
 nell'amar, nel servir le nostre belle.
 FERRAMONTE
 Bell'impiego da eroi,
 bell'impiego davver, degno di voi!
695E non vi vergognate? E non sapete
 che le donne son tutte,
 sian belle o siano brutte,
 crude tiranne e fiere,
 nostre nemiche altere
700e che l'uomo tener vinto ed oppresso
 è il trionfo maggior del loro sesso?
 RINALDINO
 Ma non può dirsi inganno
 di donna la beltà.
 FERRAMONTE
 Anzi è una falsità
705quel volto che innamora,
 che si liscia, s'imbianca e si colora.
 RINALDINO
 E le dolci parole?
 FERRAMONTE
                                  Son lusinghe
 che scaltramente incantano;
 e le femine poi di ciò si vantano.
 RINALDINO
710E i bei vezzi! E gli amplessi?
 FERRAMONTE
 Con quei bei vezzi istessi,
 col riso accorto e scaltro
 cento soglion tradir un doppo l'altro.
 RINALDINO
 Ma il mio cor non consente
715il suo bene lasciare.
 FERRAMONTE
                                       Il vostro cuore
 orbato, affascinato,
 incantato, ammaliato,
 se a me voi baderete,
 dalla catena vi discioglierete.
 
720   Al bello delle femine
 resistere già so;
 io non le temo più.
 
    Non sento il sangue muovere,
 non sento il core struggere,
725non si conquassa il solido
 ma resto sempre intrepido,
 difendermi già so.