Antigono, libretto, Lucca, Benedini, 1746

 SCENA VII
 
 BERENICE sola
 
 BERENICE
 Berenice che fai! More il tuo bene,
 stupida, e tu non corri... Oh dio vacilla
995l'incerto passo; un gelido mi scuote
 insolito tremor tutte le vene (S’appoggia)
 e a gran pena il suo peso il piè sostiene.
 Dove son! Qual confusa
 folla d'idee tutte funeste adombra
1000la mia ragion! Veggo Demetrio; il veggo
 che in atto di ferir... Fermati; vivi;
 d'Antigono io sarò. Del core ad onta
 volo a giurargli fé. Dirò che l'amo,
 dirò... Misera me! S'oscura il giorno!
1005Balena il ciel! L'hanno irritato i miei
 meditati spergiuri. Oimè lasciate
 ch'io soccorra il mio ben, barbari dei.
 Voi m'impedite e intanto
 forse un colpo improviso...
1010Ah sarete contenti; eccolo ucciso.
 Aspetta anima bella; ombre compagne
 a Lete andrem. Se non potei salvarti,
 potrò fedel... Ma tu mi guardi! E parti!
 
    Non partir bell'idol mio!
1015Per quell'onda all'altra sponda
 voglio anch'io - passar con te.
 
    Voglio anch'io...
 
                                   Me infelice!
 Che fingo! Che ragiono!
 Dove rapita io sono (Trasporti)
1020dal torrente crudel de' miei martiri! (Piange)
 Misera Berenice, ah tu deliri.
 
    Perché, se tanti siete
 che delirar mi fate,
 perché, non m'uccidete
1025affanni del mio cor.
 
    Crescete, oh dio, crescete,
 finché mi porga aita,
 con togliermi di vita
 l'eccesso del dolor. (Parte)