Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Lipsia, 1754

 il suo compagno
 cercando va. (Parte)
 
 SCENA XI
 
 EUGENIA e DON TRITEMIO
 
 DON TRITEMIO
670Dunque giacché lo sai, tel dico anch’io;
 è questi il pensier mio:
 dopo che tu sarai fatta la sposa,
 anch’io mi sposerò questa fanciulla.
 Piangi? Sospiri e non rispondi nulla?
675Son stanco di soffrirti.
 Oggi darai la man. S’ha da finire.
 Se sei pazza, non vuo’ teco impazzire. (Parte)
 EUGENIA
 Pazza a ragion mi chiama
 il genitor crudele,
680se in faccia al mio fedele, al mio diletto,
 ho tradito l’affetto,
 per celar follemente in sen l’arcano,
 ed or mi lagno ed or sospiro invano.
 
    Misera, a tante pene
685come resisto, oh dio!
 Il crudo affanno mio
 ah tollerar non so!
 
    Dov’è l’amato bene?
 Dove s’asconde, o cieli?
690Amor, se non lo sveli,
 più vivere non vuo’. (Parte)
 
 SCENA XII
 
 Casa rustica in campagna.
 
 NARDO da una parte e RINALDO dall’altra
 
 RINALDO
 Galantuom, siete voi
 quello che Nardo ha nome?
 NARDO
                                                    Signorsì.
 RINALDO
 Cerco appunto di voi.
 NARDO
                                          Eccomi qui.
 RINALDO
695Ditemi; è ver che voi
 aveste la parola
 da don Tritemio per la sua figliuola?
 NARDO
 Sì signore, l’ho avuta.
 RINALDO
 Sapete voi qual dote
700recherà con tai nozze al suo consorte?
 NARDO
 Ancor nol so...
 RINALDO
                             Colpi, ferite e morte.
 NARDO
 Bagattelle, signor! E su qual banco
 investita sarà, padrone mio?
 RINALDO
 Sul dorso vostro e il pagator son io.
 NARDO
705Buono. Si può sapere
 almen per cortesia