Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Lipsia, 1754

 dispensatevi pur da tal finezza.
 Siete impegnata, il so, con altro amico
 e a me di voi non me n’importa un fico.
 LESBINA
 V’ingannate, lo giuro. E chi è codesto
740con cui da me si crede
 impegnata la fede?
 NARDO
                                      È un forastiero
 che mi par cavaliero,
 giovane, risoluto, ardito e caldo.
 LESBINA
 (Ora intendo il mister; sarà Rinaldo).
745Credetemi, v’inganna.
 NARDO
 Eppure in questo loco,
 tutt’amor, tutto foco,
 sostenne il cavaliero
 che voi siete sua sposa.
 LESBINA
                                             Ah non è vero.
750Ma voi siete pentito
 d’essere mio marito;
 qualch’altra donna amate;
 e per questo, crudel, mi discacciate.
 NARDO
 No, ben mio; no, carina.
 LESBINA
755Dunque mi amate?
 NARDO
                                       Sì; v’amo di core.
 LESBINA
 Siete l’idolo mio?
 NARDO
                                   Siete il mio amore.
 
 SCENA XIV
 
 LA LENA e detti
 
 LA LENA
 Signor zio, signor zio, che cosa fate?
 Lontano discacciate
 colei che d’ingannarvi ora s’impegna;
760d’essere vostra sposa non è degna.
 LESBINA
 (Qualche imbroglio novello).
 NARDO
                                                       Ha forse altrui
 data la fé di sposa?
 LA LENA
                                      Eh signor no.
 Quel ch’io dico lo so per cosa vera;
 ella di don Tritemio è cameriera.