Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Praga, Prussa, 1754 (Il mondo alla roverscia)

 CAPOCCHIO
 Sì signor; si farà.
 Ma poi chi pagherà?
 NARDO
                                        Bella dimanda!
1080Pagherà chi è servito e chi comanda.
 LA LENA
 Sentite; se si fanno
 scritture in casa mia,
 voglio la sensaria.
 CAPOCCHIO
                                   Come?
 LA LENA
                                                   Dirò,
 se mi mariterò,
1085come spero di farlo prestamente,
 la scrittura m’avete a far per niente. (Entra in casa)
 
 SCENA VII
 
 NARDO e CAPOCCHIO
 
 CAPOCCHIO
 Vostra nipote è avara, come va!
 NARDO
 Credetemi, lo fa senza malizia.
 Delle donne un costume è l’avarizia.
 CAPOCCHIO
1090Son lente nello spendere,
 egli è vero; ma son leste nel prendere.
 
    Voi che filosofo
 chiamato siete,
 dirmi saprete
1095come si dia
 di simpatia
 forza e virtù.
 
    La calamita
 tira l’acciaro;
1100tira l’avaro
 l’oro ancor più. (Entra in casa)
 
 SCENA VIII
 
 NARDO e LESBINA che sopraviene
 
 LESBINA
 Ma capperi! Si vede,
 affé, che mi volete poco bene.
 Nel giardino v’aspetto e non si viene.
 NARDO
1105Un affar di premura
 m’ha trattenuto un poco;
 concludiam, se volete, in questo loco.
 LESBINA
 Il notaro dov’è?
 NARDO
                                Là dentro. Ei scrive
 il solito contratto
1110e si faranno i due sponsali a un tratto.
 LESBINA
 Ma se Eugenia fuggì?...
 NARDO
                                             Fu ritrovata;
 là dentro è ricovrata
 e si fa con Rinaldo l’istrumento.
 LESBINA
 Don Tritemio che dice?
 NARDO
                                              Egli è contento.
 LESBINA
1115Dunque, quand’è così, facciamo presto.
 Andiam, caro sposino.
 NARDO
 Aspettate, Lesbina, anche un pochino.
 LESBINA
 (Non vorrei che venisse...)
 NARDO
                                                   A me badate.
 Prima che mia voi siate,
1120a voi vuo’ render note
 alcune condizion sopra la dote.
 LESBINA
 So qual è il genio vostro.
 Non vi sarà pericolo
 che vi voglia spiacer neanche in un piccolo.
 NARDO
1125Quand’è così, mia cara,
 porgetemi la mano.
 LESBINA
                                       Eccola pronta.
 NARDO
 Del nostro matrimonio
 invochiamo Cupido in testimonio.
 LESBINA
 
    Lieti, canori augelli
1130che tenerelli amate,
 deh testimon voi siate
 del mio sincero amor.
 
 NARDO
 
    Alberi, piante e fiori,
 i vostri ardori ascosi
1135insegnino a due sposi
 il naturale amor.
 
 LESBINA
 
    Par che l’augel risponda:
 «Ama lo sposo ognor».
 
 NARDO
 
    Dice la terra e l’onda:
1140«Ama lo sposo ancor».
 
 LESBINA
 
    La rondinella
 vezzosa e bella
 solo il compagno
 cercando va.
 
 NARDO
 
1145   L’olmo e la vite,
 due piante unite,
 ai sposi insegnano
 la fedeltà.
 
 LESBINA
 
    Io son la rondinella;
1150ed il rondon tu sei.
 
 NARDO
 
 Tu sei la vite bella;
 io l’olmo esser vorrei.
 
 LESBINA
 
    Rondone fido,
 esci dal nido;
1155vieni, t’aspetto.
 
 NARDO
 
 Meco t’allaccia,
 vite amorosa,
 diletta sposa.
 
 A DUE
 
    Soave amore,
1160felice ardore,
 alma del mondo,
 vita del cor!
 
    No, non si trova,
 no, non si prova
1165più bella unione
 del nostro amor. (Entrano in casa)
 
 SCENA IX
 
 DON TRITEMIO
 
 DON TRITEMIO
 Diammine! Che ho sentito!
 Di Lesbina il marito
 pare che Nardo sia.
1170Che la filosofia