Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Venezia, Fenzo, 1755 (Padova)

                                 Una minchioneria!
 LENA
1175Eugenia, vostra figlia,
 è in sicuro, signor, ve lo prometto.
 È collo sposo suo nel nostro tetto.
 DON TRITEMIO
 Qui dentro?
 LENA
                          Signorsì.
 DON TRITEMIO
 Collo sposo?
 LENA
                          Con lui.
 DON TRITEMIO
                                           Ma Nardo dunque...
 LENA
1180Nardo mio zio l’ha a caro.
 Per ordin suo vo a prender il notaro. (Parte)
 
 SCENA II
 
 DON TRITEMIO, poi NARDO
 
 DON TRITEMIO
 Oh questa sì ch’è bella!
 Nardo, a cui l’ho promessa,
 me l’ha fatta involar? Per qual ragione?
1185Sì sì, l’ha fatta da politicone.
 Eugenia non voleva...
 Rinaldo pretendeva...
 Ei l’ha menata via.
 Anche questa sarà filosofia.
 NARDO
1190Io creppo dalle risa.
 Oh che caso ridicolo e giocondo!
 Oh che gabbia di pazzi è questo mondo!
 DON TRITEMIO
 (Eccolo qui l’amico). (Vedendo Nardo)
 NARDO
                                         (Ecco il buon padre).
 DON TRITEMIO
 Galantuomo, che fa la figlia mia?
 NARDO
1195Bene, al comando di vossignoria.
 DON TRITEMIO
 Rapirmela mi pare
 una bella insolenza.
 NARDO
 La cosa è fatta e vi vorrà pazienza.
 DON TRITEMIO
 E lei, quella sfacciata,
1200cosa dice di me?
 NARDO
                                 Non dice niente.
 DON TRITEMIO
 Non teme il padre?
 NARDO