Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Venezia, Fenzo, 1755 (Padova)

1230se il manigoldo
 vedessi lì.
 
    Se se n’è andata,
 se si è sposata,
 da me non venga,
1235non verrò qui.
 
    Chi ha avuto ha avuto,
 chi ha fatto ha fatto;
 non son sì matto,
 non vuo’ gettare,
1240non vuo’ dotare
 la figlia ardita
 che se n’è gita
 da me così. (Parte)
 
 SCENA III
 
 NARDO, poi LA LENA e CAPOCCHIO notaro
 
 NARDO
 A Rinaldo per ora
1245basterà la consorte;
 poi dopo la sua morte il padre avaro
 a suo dispetto lascierà il danaro.
 LENA
 Venite a stipulare
 delle nozze il contratto. (A Capocchio)
 CAPOCCHIO
1250Eccolo qui; l’avevo mezzo fatto.
 NARDO
 Andate in quella stanza;
 l’opera terminate.
 L’ordine seguitate
 di due sponsali in un contratto espressi,
1255colle stesse notizie e i nomi stessi.
 CAPOCCHIO
 Sì signor, si farà.
 Ma poi chi pagherà?
 NARDO
                                        Bella domanda!
 Pagherà chi è servito e chi comanda.
 LENA
 Sentite; se si fanno
1260scritture in casa mia,
 voglio la senseria.
 CAPOCCHIO
                                   Come?
 LENA
                                                   Dirò,
 se mi mariterò,
 come spero di farlo prestamente,
 la scrittura m’avete a far per niente. (Entra in camera)
 
 SCENA IV
 
 NARDO e CAPOCCHIO
 
 CAPOCCHIO
1265Vostra nipote è avara, come va.
 NARDO
 Credetemi, lo fa senza malizia;
 delle donne il costume è l’avarizia.
 CAPOCCHIO
 Son lente nello spendere,
 egli è vero, ma son leste nel prendere.
 
1270   Voi che filosofo
 chiamato siete,
 dirmi saprete
 come si dia
 di simpatia
1275forza e virtù.
 
    La calamita
 tira l’acciaro;
 tira l’avaro
 l’oro ancor più. (Entra in camera)
 
 SCENA V
 
 NARDO, poi LESBINA
 
 NARDO
1280Nato son contadino,
 non ho studiato niente;
 ma però colla mente
 talor filosofando a discrezione,
 trovo di molte cose la ragione;
1285e vedo chiaramente
 che l’interesse, la superbia e amore
 hanno la fonte lor nel nostro core.
 LESBINA
 Ma capperi! Si vede,
 affé, che mi volete poco bene;
1290nel giardino v’aspetto e non si viene.
 NARDO
 Un affar di premura
 m’ha trattenuto un poco.
 Concludiam, se volete, in questo loco.
 LESBINA
 Il notaro dov’è?
 NARDO
                                Là dentro. Ei scrive
1295il solito contratto
 e si faranno i due sponsali a un tratto.
 LESBINA
 Ma s’Eugenia fuggì...
 NARDO
                                         Fu ritrovata.
 Là dentro è ricovrata
 e si fa con Rinaldo l’istrumento.
 LESBINA
1300Don Tritemio che dice?
 NARDO
                                              Egli è contento.
 LESBINA
 Dunque, quand’è così, facciamo presto.
 Andiam, caro sposino.
 NARDO
 Aspettate, Lesbina, anche un pochino.
 LESBINA
 (Non vorrei che venisse...)
 NARDO
                                                   A me badate;
1305prima che mia voi siate,
 a voi vuo’ render note
 alcune condizion sopra la dote.
 LESBINA
 Qual dote dar vi possa
 voi l’intendeste già;
1310affetto ed onestà,
 modesta ritrosia
 ed un poco di buona economia.
 NARDO
 Così mi basta; e appunto
 di questo capital, che apprezzo molto,
1315intendo ragionar.
 LESBINA
                                   Dunque v’ascolto.
 NARDO
 In primis che l’affetto
 non sia troppo né poco.
 Perché il poco non basta e il troppo annoia;
 e la mediocrità sempre è una gioia.
 LESBINA
1320Come ho da regolarmi,
 per star lontana dagli estremi?
 NARDO
                                                          Udite;
 per fuggir ogni lite,
 siate amorosa, se il marito è in vena;
 non lo state a seccar, se ha qualche pena.
 LESBINA
1325Così farò.
 NARDO
                     Sul punto d’onestà
 non v’è mediocrità. Sia bella o brutta,
 la sposa d’un sol uom deve esser tutta.
 Circa l’economia potrete qui
 regolarvi così:
1330del marito il voler seguire ognora
 e non far la padrona e la dottora.
 LESBINA
 Così farò. Son della pace amica;
 ubbidirvi sarà minor fatica.
 NARDO
 Or mi sovvien che un altro capitale
1335m’offeriste di lingua.
 LESBINA
                                         È ver.
 NARDO
                                                       Se questo
 mi riuscirà molesto,
 in un più necessario il cambierò.
 LESBINA