Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Bologna, Sassi, 1756

 SCENA IV
 
 AURORA, poi GRAZIOSINO
 
 AURORA
 Che piacer, che diletto
 può recar alla donna il fier rigore!
 Il trattar con amore
 gl'uomini a noi soggetti
100soffrir li fa la servitude in pace
 e la femina gode e si compiace.
 Io fra quanti son presi ai lacci nostri
 amo il mio Graziosino,
 amoroso, fedele e semplicino,
105e lo tratto, perché mi adori e apprezzi,
 con soavi parole e dolci vezzi.
 Elà. (Esce un servo) Venga qui tosto
 Graziosino, lo schiavo a me soggetto. (Parte il servo)
 Infatti il poveretto
110merita ch'io gli faccia buona ciera,
 se mi serve e mi fa da cameriera.
 Eccolo ch'egli viene. Ehi Graziosino.
 GRAZIOSINO
 Signora. (Viene facendo le calze)
 AURORA
                    Cosa fate?
 GRAZIOSINO
 Lavoro in fretta in fretta
115e in tre mesi ho fatt'io mezza calzetta.
 AURORA
 Lasciate il lavorar. Venite qui.
 GRAZIOSINO
 Bene, signora sì.
 AURORA
 Obbedirete sempre i cenni miei?
 GRAZIOSINO
 Io faccio quello che comanda lei.
 AURORA
120Caro il mio Graziosino,
 siete tanto bellino.
 GRAZIOSINO
 Mi fate vergognar.
 AURORA
                                     Vi voglio bene;
 e vederete del mio amore il frutto.
 GRAZIOSINO
 Queste parole mi consolan tutto.
 AURORA
125Via, guardatemi in viso.
 GRAZIOSINO
                                               Gnora sì.
 AURORA
 Perché voi mi piacete,
 vi fo queste finezze.
 GRAZIOSINO
 Oh benedette sian le mie bellezze!
 AURORA
 Ma vuo' che siate attento
130a servirmi qualora vi comando.
 La mattina per tempo
 mi recarete il cioccolato al letto;
 mi scaldarete i panni;
 mi dovrete allestir la tavoletta;
135starete in anticamera aspettando
 per entrar il comando;
 e se verranno visite a trovarmi
 voi dovrete avvisarmi
 e come fanno i buoni servitori
140voi dovrete aspettar e star di fuori.
 GRAZIOSINO
 Di fuori?
 AURORA
                    Vi s'intende.
 GRAZIOSINO
 E dentro?
 AURORA
                      Signor no.
 Aspettar voi dovrete.
 GRAZIOSINO
                                         Aspetterò.
 AURORA
 Se farete così vi vorrò bene.
 GRAZIOSINO
145Sì, cara, farò tutto.
 Farò la cameriera;
 farò la cuciniera;
 farò tutte le cose più triviali;
 laverò le scudelle e gli orinali.
 AURORA
150In cose tanto abiette
 impiegarvi non vuo'. Voi siete alfine
 il mio caro, il mio bello,
 il mio amor tenerello,
 il mio fedele amato Graziosino,
155tanto caro al mio cor, tanto bellino.
 
    Quegli occhietti sì furbetti
 m'hanno fatta innamorar;
 quel bocchino piccinino
 mi fa sempre sospirar;
 
160   caro il mio bene,
 dolce mia spene,
 sempre sempre
 ti voglio amar.
 
    (Ei gode tutto
165e questo è il frutto
 della lusinga.
 Ami o lo finga
 donna che vuole
 l'uomo incantar).