Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Monaco, Vötter, 1758

 SCENA III
 
 TULIA ed AURORA
 
 TULIA
 Aurora, ah non vorrei
60che per troppo voler s'avesse a perdere
 l'acquistato finor dominio nostro.
 Donne alfin siamo e a noi
 forza non diè natura
 che nei vezzi, nei sguardi e in le parole.
65Spade e lancie trattar, loriche e scudi
 non è cosa da noi. Se l'uom si scuote,
 val più un braccio di lui che dieci destre
 di femine vezzose e tennerelle
 ch'hanno il loro potere in esser belle.
 AURORA
70Tulia, voi, per dir vero,
 saggiamente parlate e a voi la sorte
 diè sesso feminile
 ma il senno ed il saper più che virile.
 TULIA
 Raguniamo il consiglio.
75Facciam che stabilite
 siano leggi migliori, onde si renda
 impossibile a l'uom scuotere il giogo.
 Che se l'uomo ritorna ad esser fiero
 farà strage crudel del nostro impero.
 
80   Fiero leon, che audace
 scorse per l'ampia arena,
 soffre la sua catena
 e minacciar non sa.
 
    Ma se quei lacci spezza,
85ritorna alla fierezza,
 stragi facendo ei va.