Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Monaco, Vötter, 1758

1250col zio, che poco pensa alla nipote,
 perdo e consumo invan la miglior dote.
 
    Ogn’anno passa un anno,
 l’età non torna più;
 passar la gioventù
1255io non vorrei così.
 Ci penso notte e dì.
 
    Vorrei un giovinetto,
 civile e graziosetto,
 che non dicesse un no,
1260quand’io gli chiedo un sì. (Entra nella casa suddetta)
 
 SCENA IV
 
 RINALDO solo
 
 RINALDO
 Di Nardo nell’albergo,
 che fu già mio rival, ci porta il fato
 ma Nardo ho ritrovato
 meco condiscendente e non pavento
1265ed ho cuor d’incontrare ogni cimento. (Entra nella casa suddetta)
 
 SCENA V
 
 DON TRITEMIO e poi LA LENA
 
 TRITEMIO
 Figlia, figlia sgraziata,
 dove sei? Non ti trovo. Ah se Rinaldo
 mi capita alle mani,
 lo vuo’ sbranar, come fa l’orso i cani.
1270Invan l’ho ricercato al proprio albergo.
 Sa il cielo se il briccon se l’ha nascosta
 o se via l’ha menata per la posta.
 Son fuor di me; son pieno
 di rabbia e di veleno.
1275Se li trovassi, li farei pentire.
 Li vuo’ trovar, se credo di morire.
 LENA
 Signor, che cosa avete
 che sulle furie siete?
 Fin là dentro ho sentito
1280che siete malamente inviperito.
 TRITEMIO
 Ah! Son assassinato.
 M’han la figlia involato;
 non la trovo, non so dov’ella sia.
 LENA
 E non vi è altro?
 TRITEMIO
                                 Una minchioneria!
 LENA
1285Eugenia vostra figlia
 è in sicuro, signor, ve lo prometto.
 È con lo sposo suo nel nostro tetto.
 TRITEMIO
 Là dentro?
 LENA
                       Signorsì.
 TRITEMIO
 Con lo sposo?
 LENA
                            Con lui.
 TRITEMIO
                                             Ma Nardo dunque...
 LENA
1290Nardo, mio zio, l’ha caro.
 Per ordin suo vuo a prender il notaro. (Parte)
 
 SCENA VI
 
 DON TRITEMIO, poi NARDO
 
 TRITEMIO
 Oh questa sì ch’è bella!
 Nardo, a cui l’ho promessa,
 me l’ha fatta involar? Per qual ragione?
1295Sì sì, l’ha fatta da politicone.
 Eugenia non voleva...
 Rinaldo pretendeva...
 Ei l’ha menata via.
 Anche questa sarà filosofia.
 NARDO
1300Io crepo dalle risa.
 Oh che caso ridicolo e giocondo!
 Oh che gabbia di pazzi è questo mondo!
 TRITEMIO
 (Eccolo qui l’amico). (Vedendo Nardo)
 NARDO
                                         (Ecco il buon padre).
 TRITEMIO
 Galantuomo, che fa la figlia mia?
 NARDO
1305Bene, al comando di vussignoria.
 TRITEMIO
 Rapirmela mi pare
 una bella insolenza.
 NARDO
 La cosa è fatta e vi vorrà pazienza.
 TRITEMIO
 E lei, quella sfacciata,
1310cosa dice di me?
 NARDO
                                 Non dice niente.
 TRITEMIO
 Non teme il padre?
 NARDO
                                      Non l’ha neanco in mente.
 TRITEMIO
 Basta, chi ha fatto il male
 farà la penitenza.
 Dote non ne darò certo, certissimo.
 NARDO
1315Sì sì, fate benissimo.
 Stimo quei genitori,
 cui profittan de’ figli anco gli errori.
 TRITEMIO
 Dov’è? La vuo’ veder.
 NARDO
                                          Per ora no.