Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Monaco, Vötter, 1758

                          Orsù, quello che è stato è stato.
 TRITEMIO
 È ve,; non vuo’ impazzire;
1335l’ho trovata alla fine e ciò mi basta;
 dopo il fatto si loda;
 chi l’ha avuta l’ha avuta, se la goda.
 
    Da me non speri
 d’aver un soldo,
1340se il manigoldo
 vedessi lì.
 
    Se se n’è andata,
 se si è sposata,
 da me non venga,
1345non verrò qui.
 
    Chi ha avuto ha avuto;
 chi ha fatto ha fatto,
 non son sì matto,
 non vuo’ gettare,
1350non vuo’ dotare
 la figlia ardita
 che se n’è gita
 da me così. (Parte)
 
 SCENA VII
 
 NARDO, poi LA LENA e CAPOCCHIO notaro
 
 NARDO
 A Rinaldo per ora
1355basterà la consorte;
 poi dopo la sua morte il padre avaro
 a suo dispetto lascierà il denaro.
 LENA
 Venite a stipulare
 delle nozze il contratto. (A Capocchio)
 CAPOCCHIO
1360Eccolo qui; l’avevo mezzo fatto.
 NARDO
 Andate in casa mia,
 l’opera terminate;
 l’ordine seguitate
 di due sponsali in un contratto espressi
1365con le stesse notizie e i nomi stessi.
 CAPOCCHIO
 Sì signor, si farà.
 Ma poi chi pagherà?
 NARDO
                                        Bella domanda!
 Pagherà chi è servito e chi comanda.
 LENA
 Sentite; se si fanno
1370scritture in casa mia,
 voglio la senseria.
 CAPOCCHIO
                                   Come!
 LENA
                                                  Dirò,
 se mi mariterò
 come spero di farlo prestamente,
 la scrittura m’avete a far per niente. (Entra in casa)
 
 SCENA VIII
 
 NARDO e CAPOCCHIO
 
 CAPOCCHIO