Il mondo della luna, libretto, Parma, Monti, [1750]

 Dunque altro non riman.
 CARLO
                                                Vicino è il punto
 della nostra comun felice sorte.
 NENA
 (Pria m’uccido da me).
 NINA
                                             (Pria son di morte).
 CARLO
 
240   Avventurose spose,
 goderne al fin conviene
 a i cari sposi accanto;
 col mio desiato bene
 contento anch’io sarò.
 
245   E giunse quel momento,
 che, sospirato tanto,
 mi fu di pena e stento;
 io più bramar non so.
 
 SCENA IX
 
 Nena e Nina
 
 NENA
 Di contenti si cari
250con lei, Nina, mi allegro.
 NINA
 Godo, Nena con lei
 d’allegrezze si belle.
 NENA
 Sposa, vi riverisco.
 NINA
 Vi riverisco, sposa.
 NENA
                                     Ah cieli!
 NINA
                                                       Ah stelle!
 NENA
255E ’l zio, per sodisfare a i desir suoi,
 poco cura di noi, del nostro danno?
 NINA
 Qual destino tiranno
 volle che il genitor tolto da morte
 si per tempo ne fusse?
 NENA
                                            E qual rea sorte
260del perduto germano
 non fe averne più nuova?
 NINA