Il mondo della luna, libretto, Parma, Monti, [1750]

 SCENA VIII
 
 CLARICE, poi BONAFEDE
 
 BONAFEDE
 Brava, signora figlia,
 v'ho detto mille volte
 che non uscite dalla vostra stanza.
 CLARICE
310Ed io tant'altre volte
 mi son dichiarata
 che non posso soffrir di star serrata.
 BONAFEDE
 E ben bene, fraschetta,
 so io quel che farò.
 CLARICE
                                     Sì, castigatemi;
315scacciatemi di casa e maritatemi.
 BONAFEDE
 Se io ti maritassi,
 non castigarei te ma tuo marito.
 Né castigo maggior dar gli potrei,
 quanto una donna pazza, qual tu sei.
 CLARICE
320Io pazza? V'ingannate.
 Pazza sarei qualora
 mi lasciassi un po' troppo intimorire
 e avessi per rispetto a intisichire.
 
    Son ragazza da marito
325e lo voglio, già il sapete,
 e se voi non mel darete,
 da me stessa il prenderò.
 
    Ritrovatemi un partito
 che sia proprio al genio mio
330o lasciate, farò io.
 Se lo cerco il troverò.