Il mondo della luna, libretto, Firenze, Giovannelli, 1751

 sento mancà lo core. Ah chisto è affanno!
 
    Io mmiezo a ttanta guaje
 songo costritto a cchiagnere;
1465aggene tu piatà.
 Ca si piatà non n’aje, si no terranno.
 
 SCENA IX
 
 Marcaniello e ppo Don Pietro
 
 MARCANIELLO
 Chillo lla mm’ave fatto ntennerire.
 Per autro è ddigno de piatà. Sacc’io
 ll’essere nnammorato che bo dire.
 DON PIETRO
1470Allegraman, allegraman, mon pere.
 Son io a lei furiere
 di belle nuove. Matrimonieremo
 per questa sera. Allegraman, mon pere.
 MARCANIELLO
 O maro te! Io aggio gran paura,
1475che pe ttutta stasera te ncatenano.
 DON PIETRO
 Che ffoss’io mattarello?
 MARCANIELLO
                                              E cco ssa facce
 parle de matremmonio?
 DON PIETRO
                                               Questa faccia
 ha fatto rivoltà Capo di Monte.
 MARCANIELLO
 Te lo ccreo: nn’aje avuto allucche, e fische.
 DON PIETRO
1480Fischi? allucchi? È bugia: uomini e donne,
 per potermi mirare han fatto a punia:
 chi di qua, chi di là; io però, intrepido,
 passato me ne son, tisico e musico.
 MARCANIELLO
 (Via è gghiuto).
 DON PIETRO
                                Or parliamo un po’ sul sodo.
1485Conciasiacosacché da me già seppe
 il sior Carlo ogni ntrico; acciò si levino
 tanta dicomi, e dissiti, sta sera
 stringer brama le nozze. Io so già lesto,
 è lesto lui, per esser lesto lei,
1490bisognerà che i piedi vel permettano.
 MARCANIELLO
 Besognarrà lo cancaro te roseca.
 DON PIETRO
 Ma la podagra...
 MARCANIELLO
                                Che podagra, bestia?
 Se site leste vuje, io so llestissemo.
 Vide te... (S’auza, e non potendose mantenè mpiede va pe ccadere, e Don Pietro lo mantene)
 DON PIETRO
                     Chià chià chià. Cascar volete. (Lo fa assettare)
 MARCANIELLO
1495(Mannaggia!)
 DON PIETRO
                             Fate il potta, e non potete.
 
 SCENA X
 
 Nina e Nena a lo barcone, e li ditte
 
 NINA
 Nena, lasciami andar.
 NENA
                                           Tu dunque...
 NINA
                                                                     Oh taci.
 Mira un po’ i nostri sposi.
 NENA
                                                  O vaga coppia!
 DON PIETRO
 (Spirito, signor padre; ecco le spose).
 MARCANIELLO
 (Mme potesse sosì no pocorillo).
 DON PIETRO
1500(Sforzateve).
 MARCANIELLO
                           (Ah ca pozzo). (Se sose)
 DON PIETRO
                                                       (Bravo bravo.
 Accostammonce lla chiano chianillo).
 NINA
 (Vengono a noi).
 NENA
                                  (Sen torneran confusi).
 DON PIETRO
 Finalmente placata ogni tempesta,
 già per nostro conforto, (A Nena)
1505per questa sera arriveremo al porto. (A Nina)
 MARCANIELLO
 (Io mo cado). (a Don Pietro)
 DON PIETRO
                             (Coraggio: mantenite). (A Marcaniello)
 Cred’io, ca no starrite
 più ammossate con noi. (A Nina e a Nena)
 MARCANIELLO
 (Io mo cado, deavolo).
 DON PIETRO
1510(Mantenite mmalora).
 
 SCENA XI
 
 Cardella e Vannella da le ccase
 
 CARDELLA
 (Uh... voglio sta a ssentì).
 VANNELLA
                                                 (Cca stanno chisse?)
 NENA
 Questa sera voi dunque a me verrete
 per toccarmi la mano? (A Don Pietro)
 DON PIETRO
                                             Avrò l’onore.
 NINA
 E questa sera voi m’impalmerete. (A Marcaniello)
1515Non è così?
 MARCANIELLO
                        Mm’attoccarrà sta sciorte.
 (Io mo mme jetto).
 DON PIETRO
                                      (Ah cano! State forte).
 NENA
 Matto balordo, e non avrai rossore
 di venir con quel volto?
 NINA
 Vecchio schifoso, e non avrai vergogna
1520di venir così infermo?
 NENA
 Mirate che sposin!
 NINA
                                     Guarda sposetto!
 NENA
 T’aspetto, vieni.
 NINA
                                Vieni, ch’io t’aspetto.
 DON PIETRO
 Come, mio bene...
 NENA
                                    Va, attendi a imbellettarti. (Trase)
 MARCANIELLO
 Donca osseria...
 NINA
                                Va, pensa un po a curarti. (Trase)
 
 SCENA XII
 
 Marcaniello, Don Pietro, Vannella e Cardella
 
 VANNELLA
1525(Se ll’hanno ’ntesa bona).
 CARDELLA
 (Fuie bella la canzona).
 MARCANIELLO
                                             Ajuto, ajuto,
 ch’io già sconocchio.
 CARDELLA
                                        Chiano bene mio.
 Sedite. (Accosta la seggia e Marcaniello s’assetta)
 DON PIETRO
                  Sedie a me: sconocchio anch’io.
 VANNELLA
 Nce nn’è una cca bascio. (Trase dinto a la casa soia)
 CARDELLA
                                                Facite armo,
1530si Don Piè; volite acqua?
 VANNELLA
                                                Te: assettateve. (Esce na seggia, e Don Pietro s’assetta)
 Comme fuje? Comm’è stato?
 DON PIETRO
 Inudita disgrazia!
 MARCANIELLO
                                    Io so arroienato.
 CARDELLA
 Via allegramente su, via, ca stasera
 s’ha da saglì a la zita.
 DON PIETRO
1535Saliremo alle forche.
 VANNELLA
                                        (Chesta è bella).
 CARDELLA
 Comme no?... Perché ride, ne Vannella?
 VANNELLA
 Rido, ca sti segnure
 tu staje a ddelleggiare.
 CARDELLA
 Le buoje tu cosseare
1540co sta resella.
 VANNELLA
                           A mme? Vi che ttrammera!
 CARDELLA
 Io trammera? Aje cchiù ttramme, e cchiù malizie,
 che non so ffrunne a st’arvole!
 VANNELLA
 Uh chi parla! Chi è cchiena de trestizie.
 CARDELLA
 Ma non faccio la nzemprece.
 VANNELLA
1545Ma io non so sfacciata.
 MARCANIELLO
 Che cos’è sta bajata? Via fenite.
 DON PIETRO
 No: serve a ristorarci. Dite dite.
 CARDELLA
 Tutta mm’è mmusse, e ppicce.
 VANNELLA
 Tutta mm’è smorfie, e sturce.
 CARDELLA
1550Che ssinghe accisa.
 VANNELLA
                                      Mpesa.
 CARDELLA
 Strascenata.
 VANNELLA
                          Scannata.
 CARDELLA
 Va a ppesta, schefenzosa.
 VANNELLA
 Va a la forca, moccosa.
 CARDELLA
 Zantraglia.
 VANNELLA
                       Pettolella.
 CARDELLA
1555Birbante.
 VANNELLA
                     Lazzarella.
 CARDELLA
 Scalorcia.
 VANNELLA
                     Brutta fatta.
 CARDELLA
 E ttu nne vuoje.
 VANNELLA
                                E ttu vuoje, ch’io te vatta. (Vanno pe se da de mano, ma Don Pietro le sparte)
 MARCANIELLO
 O descenzo v’afferra.
 DON PIETRO
                                         Piano, piano.
 Parlate, e state sode co lle mmano.
 CARDELLA
1560Aje gran fortuna.
 VANNELLA
                                  Non è ttiempo mone.
 MARCANIELLO
 Via saglietenne ncoppa. (A Cardella)
 DON PIETRO
                                               Via si plachi. (A Vannella)
 CARDELLA
 Va, ca nziemo sarrimmo.
 Si non te voglio... Ah! va nce vedarrimmo.
 VANNELLA
 
    Nce vedarrimmo gnorsì gnorsì,
1565Non mme fa filo ss’ammenacciare.
 Co cchi te cride d’avè che ffare?
 Nce vedarrimmo, ched’è? ched’è?
 
    Ssì zerolille, ssì recciolille
 te le sdellanzo, te le spetaccio.
1570Si tu nce ncappe, io non te faccio
 pe ppiezzo e ppiezzo cchiù bene avè
 
 SCENA XIII
 
 Don Pietro, Marcaniello e Cardella
 
 DON PIETRO
 Ha cacciato gran spirito!
 CARDELLA
                                               Ha raggione;
 nc’ierevo vuje, si no...
 MARCANIELLO
                                          Via via tu n’autra,
 ca si na mpertenente;
1575non se sa che nne vuoje da chella llà.
 DON PIETRO
 Ll’hai presa a ttoreà. Non vi, ca quella
 è una figlia innocente?
 MARCANIELLO
 Si pproprio na mmardetta;
 e lo pparlà co ttico se nce perde.
 DON PIETRO