Il mondo della luna, libretto, Vercelli, Panialis, 1752

 SCENA IV
 
 ECLITICO, poi ERNESTO e CECCO
 
 ECLITICO
 Io la caccia non fo alle sue monete
 ma vorrei se potessi
 la sua figlia Clarice,
 custodita con tanta gelosia,
190torla dalle sue mani e farla mia.
 ERNESTO
 Amico io vi son schiavo.
 ECLITICO
 Servo signor Ernesto.
 CECCO
                                          Riverisco
 il signor segretario della luna.
 ECLITICO
 Sei pazzo e tal morrai.
 ERNESTO
                                           Veduto uscire
195ho dalla vostra casa
 il signor Buonafede. È vostro amico?
 ECLITICO
 Amico ed amicone
 della mia strepitosa professione.
 ERNESTO
 Egli ha una bella figlia.
 ECLITICO
                                             Anzi n'ha due.
 CECCO
200Anzi rassembra a me
 che con la cameriera n'abbia tre.
 ERNESTO
 Son di Flaminia amante.
 ECLITICO
 Ed io Clarice adoro.
 CECCO
 Per Lisetta ancor io spasimo e moro.
 ERNESTO
205L'ho chiesta a Buonafede
 ed ei me l'ha negata.
 ECLITICO
 Spera di maritar le proprie figlie
 con principi d'altezza.
 CECCO
                                           E così spera
 a un conte maritar la cameriera.
 ECLITICO
210Corrisponde Flaminia all'amor vostro?
 ERNESTO
 M'ama con tutto il cuor.
 CECCO
                                              La mia Lisetta
 per le bellezze mie par impazzita.
 ECLITICO
 E Clarice è di me pur invaghita,
 dite, vogliam noi
215rapirle a questo pazzo?
 ERNESTO
                                             Il ciel volesse!
 ECLITICO
 Secondatemi dunque e non temete.
 CECCO
 Un ottimo mezzan so che voi siete.
 ECLITICO
 Di denar come state?
 ERNESTO
                                          Quando occorra,
 io vuoterò tutto l'errario.
 CECCO
220Io sacrificherò tutto il salario.
 ECLITICO
 Andiamo. Ho un machinista
 che prodigi sa far. Con il mio ingegno,
 oggi di far m'impegno
 che il signor Buonafede, o sia baggiano,
225le tre donne ci dia colla sua mano.
 CECCO
 Oh bravo!
 ERNESTO
                      E come mai?
 ECLITICO
                                                Tutto saprete,
 preparate monete;
 preparatevi a far quel che dirò
 e la parola vi mantenerò.
 
230   Un poco di denaro
 e un poco di giudizio
 vi vuol per quel servizio;
 voi m'intendete già.
 
    La testa ed i testoni
235san far miracoloni,
 lo stolido e l'avaro
 mai nulla ottenerà.