Il mondo della luna, libretto, Vercelli, Panialis, 1752

 AURORA
890Perché non accettate
 questo impegno a drittura?
 GRAZIOSINO
 Perché, per dirla, ho un pochin di paura.
 AURORA
 Paura d’una donna?
 GRAZIOSINO
                                        L’ho provata;
 e so cos’è la femmina arrabbiata.
 AURORA
895Dunque, se non volete,
 pazienza vi vorrà. Cercar dovrò
 uno che non mi sappia dir di no.
 GRAZIOSINO
 Cara, venite qui,
 anch’io dirò di sì.
 AURORA
900Ma lo farete poi?
 GRAZIOSINO
 Tutto farò quel che volete voi.
 AURORA
 Tenete questa spada?
 GRAZIOSINO
                                          Sì, la tengo.
 AURORA
 E quando Cintia viene...
 GRAZIOSINO
                                               E quando viene?
 AURORA
 Cacciargliela nel seno...
 GRAZIOSINO
                                             Bene, bene.
 AURORA
905Lo farete?
 GRAZIOSINO
                      Il farò.
 AURORA
 E poi m’ingannerete.
 GRAZIOSINO
                                          Gnora no.
 AURORA
 Avrete coraggio?
 GRAZIOSINO
                                  Come un Marte.
 AURORA
 Caro il mio Graziosino,
 voi siete il mio Marte.
 GRAZIOSINO
                                           Anzi Martino.
 AURORA
 
910   Quando vien la mia nemica
 dite tosto: «Ah! Che t’uccido».
 Così fece il dio Cupido
 che per voi mi ferì il cor.
 
    Se pietà per lei provate
915rammentate l’amor mio
 e pensate che son io
 che vi desta in sen furor.
 
 SCENA XI
 
 GRAZIOSINO solo
 
 GRAZIOSINO
 Son in un bell’imbroglio;
 non so cosa mi far. Se vil mi rendo,
920la mia diletta offendo;
 e se mostro bravura
 la mia poltroneria scopro a drittura.
 Ma qui vi vuol coraggio.
 Finalmente una donna
925non mi può far timore.
 Graziosin, ora è tempo, animo e core.
 
    Son di coraggio armato,
 son tutto furibondo
 e venga tutto il mondo,
930io lo trafiggerò.
 Ma se la donna bella
 pietosa mi favella
 io non l’ascolterò.
 
    E s’ella mi minaccia
935timore non avrò.
 E se mi dà in la faccia
 allora me n’anderò.