Il mondo della luna, libretto, Vercelli, Panialis, 1752

 SCENA VIII
 
 CECCO vestito da imperadore, ERNESTO vestito alla lunare
 
 ERNESTO
 Cecco, falla pulita;
875vedi là Buonafede, con Lisetta.
 CECCO
 Pronto sarò per far quanto s'aspetta,
 vuo' procurar, finch'è la sorte amica,
 il premio conseguir di mia fatica. (Tornano a comparir Eclitico, Buonafede e Lisetta, Eclitico fa far delle riverenze a Buonafede)
 BUONAFEDE
 Umilmente m'inchino
880a vostra maestà.
 LISETTA
                                 Anch'io serva le sono.
 CECCO
 E chi mai siete voi
 che indirizzate i saluti
 alla maestà nostra e non a noi?
 ECLITICO
 Perdoni, ei fa l'usanza
885del mondo sublunar, ov'egli è nato.
 CECCO
 Sì sì sono informato
 che là nel vostro mondo
 trionfa l'albagia
 né di titoli mai v'è cortesia.
 BUONAFEDE
890Dice ben... Ma che vedo?
 Quivi il signor Ernesto.
 ERNESTO
                                             V'ingannate,
 io stella sono ed Espero mi chiamo;
 e quando il cielo imbruna,
 esco primiera a vagheggiar la luna,
895sortito avrà l'influsso
 quel ch'Ernesto s'appella
 dalla costellazion della mia stella.
 BUONAFEDE
 Io non so che mi dire.
 CECCO
                                           Or che vi pare?
 Vi piace il nostro mondo?
 BUONAFEDE
                                                 In fede mia,
900a chi un mondo sì bel non piaceria?
 Ma per esser contento,
 una grazia, signor, ancor vi chiedo.
 CECCO
 Chiedete pur, che tutto vi concedo.
 BUONAFEDE
 Ho due figlie.
 CECCO
                            V'ho inteso,
905io le farò venir ma con un patto,
 che vuo' senza reccarvi dispiacere,
 maritarle fra noi a mio piacere.
 BUONAFEDE
 Signora maestà lei mi fa onore
 e degno non son io di tal favore.
 LISETTA
910Signor imperadore, io vi scongiuro
 invece di due spose farne tre
 ed aggionger in terzo ancora me.
 BUONAFEDE
 Come, che dici?
 CECCO
                                Zitto.
 Accostatevi un po', bella ragazza,
915e con me favellate.
 Or ditemi un pochino (Le parla sottovoce)
 (Lisetta sarai mia?)
 LISETTA
 (Mi par mill'anni, credilo Cecchino). (Sottovoce)
 BUONAFEDE
 (Io non vorrei che il nostro imperadore
920mi facesse l'onore
 di rapirmi Lisetta). (In disparte)
 CECCO
 Ecclitico, sentite,
 Buonafede, ascoltate. Il primo eleggo
 di nostra corte gran cerimoniere.
925E voi della novella nostra sposa (A Buonafede)
 sarete il suo bracciere.
 ECLITICO
 Ringrazio la bontà
 di vostra maestà.
 BUONAFEDE
 Anch'io faccio l'istesso
930ma la sposa dov'è?
 CECCO
                                     Sentite adesso,
 Lisetta vezzosetta, graziosina
 vi dichiaro lunatica regina.
 ECLITICO
 Eh...
 BUONAFEDE
            Ih...
 LISETTA
                      Oh...
 CECCO
                                  E ben che dite?
 Ecco il trono per voi, se l'aggradite.
 LISETTA
935Il trono? Oimè! Non so...
 Sono fra 'l sì e 'l no...
 Ma questa è una gran sorte... Vengo tosto.
 BUONAFEDE
 Dove, dove Lisetta?
 LISETTA
 A ricever la grazia
940del nostro imperadore,
 giacch'egli mi vuol far sì grand'onore.
 BUONAFEDE
 Come, non ti vergogni?
 Non hai timore della sua tristizia?
 LISETTA
 Eh qui tutto si fa senza malizia.
 BUONAFEDE
945Lisetta bada bene.
 LISETTA
                                     È innocentino
 il nostro imperadore, come un bambino.
 CECCO
 Che tardate? Ormai già stanco sono,
 non voglio più aspettar, al trono, al trono.
 LISETTA
 
    Se lo comanda sì venirò,
950signor padrone cosa sarà,
 imperadrice dunque sarò!
 Oh fosse almeno la verità!
 
    Sento nel cuore certo vapore
 che m'empie tutta di nobiltà.