Il mondo della luna, libretto, Venezia e Treviso, Grazioli, 1753 (Treviso)

 GIACINTO
                          Non posso.
 AURORA
                                                E perché mai?
 GIACINTO
870Perché... Nol posso dir... perché giurai.
 AURORA
 Ah crudele, ah spietato,
 ah sconoscente, ingrato!
 Vi conosco, v’intendo.
 Forse di Cintia per gradir l’affetto
875mi volete cacciar la spada in petto.
 GIACINTO
 Oh dio!
 AURORA
                  Via traditor,
 se avete tanto core,
 trafigetemi pure; eccovi il seno.
 GIACINTO
 Ahi che non posso più; già vengo meno. (Gli cade la spada di mano)
 AURORA
880Or questa spada è mia. (La prende)
 GIACINTO
 Pietà per cortesia.
 AURORA
 Cosa meritereste!
 GIACINTO
 Chiedo la vita in dono.
 AURORA
 Caro il mio Giacinto, io vi perdono.
885Basta sol che mi dite
 chi vi diè questa spada ed a qual fine.
 GIACINTO
 Nol posso dire.
 AURORA
                              Ingrato!
 Io vi dono la vita
 e un leggiero favor voi mi negate?
890Voi volete che io mora.
 GIACINTO
                                            Ah no, fermate.