Il mondo della luna, libretto, Roma, Zempel, 1754 (Civitavecchia)

 acquistato il mio core avrà un tesoro.
 FERRAMONTE
 Sì, ma badate bene
1120che poi a poco a poco
 non vi faccia la donna un brutto gioco.
 
    Certe donne maliziose,
 quando l’uomo l’hanno acceso
 e poi quando l’hanno preso,
1125le vedo andar bel bello
 affoggiate a questo e quello.
 E col busto lento e basso
 va spuntando in ogni passo
 col mostrar quel che non è.
 
1130   Le dà noia ogni vivanda,
 le desgusta ogni bevanda,
 ogni odor le fa svenir,
 se non fosse l’elisire
 morirebbero alla fé.
 
 SCENA IV
 
 RINALDINO
 
 RINALDINO
1135Il periglio passato
 cauto mi ha reso e colla donna accorta
 cieco più non sarò. Tullia peraltro
 non è delle più scaltre,
 che se tal fosse stata
1140questa spada serbata io non avrei,
 per troncare con questa i lacci miei.
 Onde amarla poss’io senza timore
 che ingannare mi voglia il di lei cuore.
 
    Chi troppo ad amor crede
1145si vede ad ingannar;
 ma il sempre dubitar
 tormento è assai maggior.
 
    Del caro mio Cupido
 mi fido e vivo in pace;
1150e se sarà mendace
 lo scaccierò dal cor.
 
 SCENA V
 
 AURORA e GRAZIOSINO
 
 GRAZIOSINO
 Non ne vuo’ più sapere.
 AURORA
                                              Io son perduta,
 se voi mi abbandonate.
 GRAZIOSINO
 Siete femine tutte indiavolate.
 AURORA
1155Il regno delle donne
 distruggendo si va.
 GRAZIOSINO
 Causa la vostra troppo vanità.
 AURORA
 Ma voi mi lasciarete
 al furore degli uomini in balia?
 GRAZIOSINO
1160Io sono schiavo di vusignoria.
 AURORA
 Graziosino, pietà.
 GRAZIOSINO
                                   (Mi sento movere).
 AURORA
 Abbiate compassione.
 GRAZIOSINO
 (Mi si scalda il polmone).
 AURORA
 Se volete ch’io mora, morirò.
 GRAZIOSINO
1165Ah! Se voi morirete, io crepperò.
 AURORA
 Dunque...
 GRAZIOSINO
                      Dunque son vostro.
 AURORA
 Mi salverete voi?
 GRAZIOSINO
                                  Vi salverò.
 AURORA
 E mi amerete poi?
 GRAZIOSINO
                                     Sì, io v’amerò.
 AURORA
 
    Che bel regnar contenta
1170nel cuor del caro bene
 e senza amare pene
 godere e giubilar!
 
    Noi donne siamo nate
 per esser onorate
1175ma non per comandar.
 
 SCENA VI
 
 GRAZIOSINO, poi CINTIA
 
 GRAZIOSINO
 Colui di Ferramonte
 m’ha consigliato ad essere crudele;
 ma, se una donna poi gli andasse appresso,
 come un poltron cascherebbe anch’esso.
 CINTIA
1180Lupi, tigri, leoni,
 gattipardi, pantere, orsi e mastini
 mi sento a divorar negl’intestini.
 GRAZIOSINO
 Ecco qui un altro imbroglio.
 CINTIA
 Fermate, è mio quel soglio.
1185Io vi voglio salir. Ma Giove irato