Il mondo della luna, libretto, Dresda, 1754

 diletto bramar
655maggiore non so.
 
 SCENA III
 
 Giardino delizioso alla riva del mare, il quale formando un seno nel lido offre comodo sbarco ai piccoli legni.
 
 RINALDINO, poi GIACINTO, poi GRAZIOSINO
 
 RINALDINO
 
    Queste rose porporine,
 ch’ho raccolte pel mio bene,
 sono tutte senza spine,
 come senz’amare pene
660è l’affetto ch’ho nel sen.
 
 GIACINTO
 
    Questo vago gelsomino,
 che al mio ben io reco in dono,
 candidetto com’io sono,
 semplicetto, tenerino,
665s’assomiglia al mio bel cor.
 
 GRAZIOSINO
 
    Questo caro tulipano
 vuo’ donarlo alla mia bella;
 qualche cosa ancora ella
 forse un dì mi donerà.
 
 A TRE
 
670   Vaghi fiori, dolci amori,
 bella mia felicità.
 
 SCENA IV
 
 Vedesi dal mare accostarsi una barca ripiena d’uomini.
 
 RINALDINO
 Osservate, compagni, ecco un naviglio
 che verso noi s’avvanza.
 Mirate sulla prora i naviganti
675volontari venir schiavi ed amanti.
 GIACINTO
 Il regno delle donne
 è circondatto dalla calamita
 che l’uomo da lontan tira ed invita.
 GRAZIOSINO
 E questa calamita
680non è già una opinione
 ma ogni donna ne tien la sua porzione.
 A TRE
 
    A terra, a terra,
 qui non vi è guerra
 ma sempre pace
685goder si può. (Dalla barca si ode un concerto d’oboè e corni da caccia, mentre approdano i naviganti e gettano il ponte per scendere)
 
 SCENA V
 
 AURORA, CINTIA e le donne tutte armate di strali ed aste corrono alla riva per arrestare i naviganti. Nell’uscire di dette donne s’ode dall’orchestra il suono di timpani e trombe che fa tacere il concerto della barca
 
 CINTIA
 Olà, voi che venite
 a questi del piacer lidi felici,
 dite, venite amici ovver nemici?
 FERRAMONTE