Il mondo della luna, libretto, Perugia, Costantini e Maurizi, 1756

 SCENA VIII
 
 CLARICE, poi BUONAFEDE
 
 BUONAFEDE
335Brava, signora figlia,
 v'ho detto tante volte
 che non usciate dalla vostra stanza.
 CLARICE
 Ed io tant'altre volte
 mi sono dichiarata
340che non posso soffrir di star serrata.
 BUONAFEDE
 E ben bene, fraschetta,
 so io quel che farò.
 CLARICE
                                     Sì, castigatemi;
 cacciatemi di casa e maritatemi.
 BUONAFEDE
 Se io ti maritassi,
345non castigarei te ma tuo marito.
 Né castigo maggior dar gli potrei,
 quanto una donna pazza, qual tu sei.
 CLARICE
 Io pazza? V'ingannate.
 Pazza sarei qualora
350mi lasciassi un po' troppo intimorire
 e avessi per rispetto a intisichire.
 
    Son fanciulla da marito
 e lo voglio, già il sapete,
 e se voi non mel darete,
355da me stessa il prenderò.
 
    Ritrovatemi un buon partito
 che sia proprio al genio mio
 o lasciate, farò io;
 se lo cerco il troverò.