Il mondo della luna, libretto, Perugia, Costantini e Maurizi, 1756

 SCENA X
 
 BUONAFEDE, poi ECCLITICO
 
 BUONAFEDE
 È poi la mia Lisetta
 una buona ragazza.
 Non è di quelle serve impertinenti
 che quando hanno la grazia del padrone
415vogliono in casa far le braghessone.
 ECCLITICO
 Eh, signor Bonafede, (Di dentro)
 si puol entrar?
 BUONAFEDE
                              Oh capperi, chi è qui?
 Venite, signorsì;
 cos'è sta novità?
420Qualche cosa di grande vi sarà.
 ECCLITICO
 Compatite s'io vengo
 in quest'ora importuna a disturbarvi.
 Un segno d'amicizia io vengo a darvi.
 BUONAFEDE
 Oh che buona ventura a me vi guida?
 ECCLITICO
425V'è nessun che ci ascolti?
 BUONAFEDE
                                                No, siam soli.
 Parlate pur con libertà.
 ECCLITICO
                                             Voi siete
 l'unico galantuom ch'io stimo ed amo
 onde vi vengo a usar per puro affetto
 un atto d'amicizia e di rispetto.
 BUONAFEDE
430Obbligato vi son. Ma che intendete
 voler dire con ciò?
 ECCLITICO
                                    Vengo da voi
 per sempre a licenziarmi.
 BUONAFEDE
                                                  Oh dei! Per sempre?
 Ditemi cosa fu.
 ECCLITICO
 Amico, addio. Non ci vedrem mai più.
 BUONAFEDE
435Voi mi fate morir. Ma perché mai?
 ECCLITICO
 Tutto confido a voi. Sappiate, amico,
 che il grand'imperatore
 del bel mondo lunar con lui mi vuole.
 Io fra pochi momenti
440sarò insensibilmente
 trasportato lassù per mio destino
 e sarò della luna cittadino.
 BUONAFEDE
 Come! È vero? Oh gran caso! Oh me infelice,
 se resto senza voi! Ma in qual maniera
445la voce di lassù poté arrivare?
 ECCLITICO
 Là nel mondo lunare
 un astrologo v'è come son io
 che ha fatto un canocchial simile al mio.
 Congiunti nella cima i canocchiali
450e levato il cristallo, o sia la lente,
 facilissimamente
 sento quel che si dice in altro mondo.
 E col metodo stesso anch'io rispondo.
 BUONAFEDE
 Oh prodigio! Oh prodigio! Ed in che modo
455sperate andar tant'alto?
 Dalla terra alla luna vi è un gran salto.
 ECCLITICO
 Tutto vuo' confidarvi.
 Dal canocchiale istesso
 il grande imperatore
460mi ha fatto schizzettar certo liquore
 che quando il beverò
 leggermente alla luna io volerò.
 BUONAFEDE
 Amico, ah se voleste
 aiutar mi potreste.
 ECCLITICO
                                     E come mai?
 BUONAFEDE
465Schizzettatemi un po' di quel liquore
 che v'ha mandato il vostro imperatore.
 ECCLITICO
 (Eccolo nella rete).
 BUONAFEDE
                                     E poi anch'io
 verrò lassù con voi.
 ECCLITICO
                                      Ma non vorrei
 che se n'avesse a mal sua maestà.
 BUONAFEDE
470È un signor di buon cuor, non parlerà.
 ECCLITICO
 Orsù mi siete amico,
 vi voglio sodisfar. Quest'è il liquore,
 giacché non v'è nessuno,
 vuo' che se lo beviam metà per uno.
 BUONAFEDE
475E poi come faremo?
 ECCLITICO
 E poi ci sentiremo
 sottilizzar le membra in forma tale
 che andrem lassù, come se avessim l'ale.
 BUONAFEDE
 Beverei ma non so...
480Sono fra il sì ed il no.
 ECCLITICO
 Compiacervi credevo;
 se pentito già siete, io solo bevo. (Finge di bere)
 BUONAFEDE
 Non lo bevete tutto
 per carità.
 ECCLITICO
                      Tenetemi, che ormai
485mi sembra di volare. O me felice!
 Oh singolar fortuna!
 Or or sarò nel mondo della luna.
 BUONAFEDE
 Cosa avete negl'occhi?
 Parete spiritato.
 ECCLITICO
490Dallo spirto lunar son invasato.
 Addio. Vado.
 BUONAFEDE
                           Fermate.
 Voglio venire anch'io.
 ECCLITICO
                                          Ecco, tenete
 il resto del liquor dunque e bevete.
 BUONAFEDE
 Ma le figliole mie? Ma la mia serva?
 ECCLITICO
495Quando sarete là
 grazia per esse ancor s'impetrerà.
 Vado, vado.
 BUONAFEDE
                         Son qui. Bevo, aspettate. (Beve)
 ECCLITICO
 (Bevi, buon pro ti faccia.
 Io bevuto non ho. Fra pochi istanti
500dal sonnifero oppresso e addormentato,
 crederà nella luna esser portato).
 BUONAFEDE
 Ecco bevuto ho anch'io.
 Mondo, mondaccio rio,
 per sempre t'abbandono,
505uomo sopralunar fatto già sono.
 Ohimè sento un gran foco.
 ECCLITICO
 Soffrite. A poco a poco
 tramutar sentirete
 tutte le vostre membra e goderete.
 BUONAFEDE
510Par che mi venga sonno.
 ECCLITICO
                                               Ecco l'effetto
 che fa il liquor perfetto.
 BUONAFEDE
 Non posso star in piedi.
 ECCLITICO
                                              Accomodatevi. (Lo fa sedere)
 State pronto a salire e consolatevi.
 BUONAFEDE
 Mi sembra di volar.
 ECCLITICO
                                       Lo credo anch'io.
 BUONAFEDE
515Caro Ecclitico mio,
 ditemi dove sono. In terra o in aria.
 ECCLITICO
 Vi andate a poco a poco sollevando.
 BUONAFEDE
 Mi vo sottilizzando
 ma come uscir potrem... da questa stanza?
 ECCLITICO
520Abbiamo in vicinanza
 un ampio fenestrone.
 BUONAFEDE
 Vado, vado senz'altro.
 ECCLITICO
                                          (Oh che babbione).
 BUONAFEDE
 
    Vado, vado, volo, volo.
 
 ECCLITICO
 
 Bravo, bravo, mi consolo.
 
 BUONAFEDE
 
525Dove siete?
 
 ECCLITICO
 
                         Volo anch'io.
 
 BUONAFEDE, ECCLITICO A DUE
 
 Addio mondo, mondo addio. (Escono Clarice e Lisetta)
 
 CLARICE
 
 Caro padre, cosa c'è?
 
 LISETTA
 
 Padron mio, che cos'è?
 
 BUONAFEDE
 
    Vado, vado, volo, volo.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
530Dove, dove.
 
 ECCLITICO
 
                         Oh che fortuna!
 
 BUONAFEDE
 
 Vo nel mondo della luna.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 More, more, ohimè che more!
 
 BUONAFEDE
 
 Oh che gusto, oh che diletto!
 
 ECCLITICO
 
 Viva, viva, o che fortuna!
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
535More, more.
 
 BUONAFEDE
 
                          Cara luna,
 vengo, vengo, vengo a te. (S’adormenta)
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
    More, more, presto, presto.
 Qualche spirto troverò.
 Presto, presto tornerò. (Partono)
 
 ECCLITICO
 
540   Il buon sonnifero
 gli offusca il cerebro.
 Portar dagl'uomini
 via lo farò.
 
    Fabrizio, Prospero, (Vengono due servi)
545su via prendetelo
 e là portatelo
 nel mio giardin. (Portano via Buonafede)
 
    Le donne tornano
 e si disperano,
550perché già credono
 morto il meschin. (Torna Clarice e Lisetta)
 
 CLARICE
 
    Povero padre ahi che morì!
 
 LISETTA
 
 Ahi che di vivere tosto finì!
 
 ECCLITICO
 
 No, non piangete, non è così!
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
555Ahi che di vivere tosto finì.
 Ahi che tormento, ahi che morì.
 
 ECCLITICO
 
 Fe' testamento, eccolo qui.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Ahi che tormento, ahi che morì!
 
 ECCLITICO
 
    «Lascio a Clarice seimila scudi,
560se di sposarsi risolverà».
 
 CLARICE
 
 Era mortale, questo si sa.
 
 ECCLITICO
 
    «Lascio a Lisetta cento ducati,
 quando il marito ritroverà».
 
 LISETTA
 
 Era assai vecchio; questo si sa.
 
 ECCLITICO
 
565   Povero vecchio, più nol vedete.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Ahi che tormento che voi mi date.
 
 ECCLITICO
 
 Pronta è la dote, se la volete.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Mi fate ridere; mi consolate.
 Viva chi vive.
 
 A TRE
 
                            Chi è morto è morto.
570Dolce conforto la dote sarà.
 
 Fine dell’atto primo