Il mondo della luna, libretto, Perugia, Costantini e Maurizi, 1756

 SCENA V
 
 Si cala il ponte levatore e vedesi in fondo della scena un carro trionfale, tirato da quattro uomini bizzarmente vestiti con sopra il carro CECCO vestito da imperatore e a’ piedi del medesimo ERNESTO vestito all’eroica con una stella in fronte. BUONAFEDE osserva con meraviglia. A suono di sinfonia si avanza il carro e giunto alla metà della scena lo fermano; Ernesto scende ed aiuta a scendere Cecco con affettata sommissione
 
 BUONAFEDE
 Umilmente m'inchino
685a vostra maestà.
 CECCO
                                 Chi siete voi
 che indrizza i suoi saluti
 alla maestà nostra e non a noi?
 BUONAFEDE
 Perdoni, io fo all'usanza
 del mondo sublunar, dove son nato.
 CECCO
690Sì sì, son informato
 che là nel vostro mondo
 trionfa l'albagia
 né di titoli mai v'è carestia.
 BUONAFEDE
 Dice ben... Ma che vedo!
695Quivi il signor Ernesto?
 ERNESTO
                                              V'ingannate.
 Io stella sono ed Espero m'appello;
 e quando il cielo imbruna
 esco primiera a vagheggiar la luna.
 Sortito avrà l'influsso
700quel che Ernesto s'appella
 dalla costellazion della mia stella.
 BUONAFEDE
 Io non so che mi dir; voi tutto Ernesto
 certo rassomigliate.
 CECCO
 Non vi maravigliate.
705Che nella nostra corte abbiamo noi
 un buffon che somiglia tutto a voi.
 BUONAFEDE
 Grazie a vostra bontà del paragone
 ma io per dirla a lei non son buffone.
 CECCO
 E pur nel vostro mondo
710chi sa far il buffon è fortunato.
 BUONAFEDE
 Cappari! Egli è informato.
 CECCO
                                                   Or che vi pare?
 Vi piace il nostro mondo?
 BUONAFEDE
                                                 In fede mia
 a chi un mondo sì bel non piaceria?
 Ma per esser contento
715una grazia signor ancor vi chiedo.
 CECCO
 Chiedete pur, ch'io tutto vi concedo.
 BUONAFEDE
 Ho due figlie e una serva.
 Vorrei...
 CECCO
                   Già v'ho capito,
 le vorreste con voi.
720Andrà, per consolarle,
 una stella cometa ad invitarle.
 BUONAFEDE
 Ma le stelle comete
 portan cattivo augurio.
 CECCO
                                            Oh gente pazza
 del mondo sublunar! Poiché le stelle
725conoscer pretendete
 e voi stessi laggiù non conoscete.
 BUONAFEDE
 Ha ragion, ha ragion; non so che dire.
 CECCO
 Io le farò venire
 ma però con un patto,
730che vuo' senza recarvi pregiudizio
 la vostra cameriera al mio servizio.
 BUONAFEDE
 Ma signor...
 CECCO
                         Già lo so
 che siete innamorato
 in quei begl'occhi suoi
735ma questa volta la vogliam per noi.
 BUONAFEDE
 Dunque lei l'ha veduta?
 CECCO
                                              Signorsì,
 una machina abbiamo,
 da cui presso vediamo
 quel che si fa laggiù nel basso mondo.
740E il piacer più giocondo
 che aver possan i nostri occhi lunari
 è il mirar le pazzie de' vostri pari.
 
    Un avaro suda e pena
 e poi crepa e se ne va.
745Un superbo, senza cena,
 vuol rispetto e pan non ha.
 Un geloso è tormentato.
 Un corrente è criticato.
 Quasi tutti al vostro mondo
750siete pazzi in verità.
 
    Chi sospira per amore;
 chi delira per furore;
 chi sta bene e vuol star male;
 chi ha gran fumo e poco sale;
755al roverscio tutto va.
 Siete pazzi in verità. (Sale nel suo carro e parte col seguito)