Il mondo della luna, libretto, San Pietroburgo, 1758

 SCENA IX
 
 BUONAFEDE, poi LISETTA
 
 BUONAFEDE
 Se mandarla potessi
 nel mondo della luna, avrei speranza
345castigata veder la sua baldanza.
 LISETTA
 Serva, signor padrone.
 BUONAFEDE
                                            Addio, Lisetta.
 LISETTA
 Vuol cenare?
 BUONAFEDE
                           È anco presto, aspetta un poco.
 LISETTA
 Ho posta già la panatella al foco.
 BUONAFEDE
 Brava, brava Lisetta, oh se sapessi
350le belle cose che ho vedute!
 LISETTA
                                                    E cosa
 ha veduto di bello?
 BUONAFEDE
 Ho avuta la fortuna
 di mirar dentro al tondo della luna.
 LISETTA
 (Ecco la sua pazzia).
 BUONAFEDE
                                        Senti, può darsi...
355Sai che ti voglio ben. Può darsi ancora,
 se tu mi sei fedel, se non ricusi
 di darmi un po' d'aiuto,
 ch'io ti faccia veder quel che ho veduto.
 LISETTA
 Sapete pur ch'io sono
360vostra serva fedele e, se mi lice,
 vostra tenera amante
 (invaghita però sol del contante).
 BUONAFEDE
 Quand'è così, mia cara,
 della ventura mia ti voglio a parte.
365Vedrai d'un uomo l'arte
 quanto può, quanto vale;
 le prodezze vedrai d'un canocchiale.
 LISETTA
 Vorrei che un canocchial si desse al mondo
 con cui vedeste il fondo
370del mio povero cor che sol per voi
 arde d'amore e fede.
 (Egli è pazzo da ver, se me lo crede).
 BUONAFEDE
 Per rimirar là dentro
 in quel tuo cor sincero
375serve di canocchial il mio pensiero.
 Vedo che mi vuoi bene.
 Vedo che tu sei mia.
 LISETTA
 (Ma non vede che questa è una pazzia).
 BUONAFEDE
 Doman ti vuo' menar dal bravo astrologo,
380vedrai quel che si pratica lassù
 dalle donne da ben, come sei tu.
 LISETTA
 
    Una donna come me
 non vi fu né vi sarà.
 Io son tutt'amor e fé,
385io son tutta carità.
 Domandate a chi lo sa,
 sì, ch'è vero, ognun dirà.
 
    Io malizia in sen non ho;
 sono stata ognor così;
390poche volte dico no;
 quando posso, dico sì;
 ma lo dico, già si sa,
 salva sempre l'onestà.