Il mondo della luna, libretto, San Pietroburgo, 1758

 SCENA II
 
 FLAMINIA, CLARICE e detta
 
 FLAMINIA
 (Divertiamoci un poco). (A Clarice)
 CLARICE
                                                (È tanto sciocca
 che il sognato piacer si gode in pace).
 FLAMINIA
 (Facilmente si crede a quel che piace).
 LISETTA
 (Che dicono? Che fanno?
1075All'uso feminil mormoreranno).
 FLAMINIA
 Signora, mi consolo
 della vostra fortuna.
 LISETTA
                                       Vi ringrazio.
 CLARICE
 Me ne consolo anch'io.
 LISETTA
                                            Ragazze, addio.
 FLAMINIA
 Si ricorda, signora,
1080quand'era nostra serva?
 LISETTA
                                               State zitta.
 Del nostro primo mondo mi scordai,
 come se non ci fossi stata mai.
 CLARICE
 Quest'è l'uso comune;
 chi sorte ha migliorato
1085non si ricorda più del primo stato.
 LISETTA
 Come vi piace il mondo della luna?
 FLAMINIA
 È bello, è bello assai.
 LISETTA
                                        Sediamo un poco.
 CLARICE
 Lei ci fa tropp'onore.
 LISETTA
 Sì sì, vi voglio far questo favore.
 FLAMINIA
1090(È ridicola invero).
 CLARICE
                                      (Io me la godo).
 Mi favorisca, lei
 è proveduta ancor de' cicisbei?
 LISETTA
 Ma io, che son novella,
 trovarmi non saprei
1095di questi cicisbei.
 CLARICE
                                   Fate così.
 Ditelo al vostro sposo.
 Un marito amoroso
 alla moglie prudente
 trova egli stesso il cavalier servente.
 
1100   Un parigin che serva
 per mera civiltà
 col suo servir conserva
 le leggi d'onestà.
 Guardatevi da quelli
1105che voglion comandar.
 Già so che m'intendete
 né voglio mormorar.
 
    Vi basti un solo laccio
 che è quel del vostro sposo.
1110Fuggite il duro impaccio
 d'un cicisbeo geloso.
 Se docile è il servente,
 si puole sopportar
 ma quando è impertinente,
1115si manda a far squartar.