Il mondo della luna, libretto, Londra, Woodfall, 1760

 SCENA ULTIMA
 
 Sala con trono.
 
 LISETTA e BUONAFEDE, dopo CECCO collo scettro in mano e tutti gli attori ed il seguito.
 
 LISETTA
 Sì, vi dico; scieglietevi una sposa;
 non voglio che restiate in questo stato.
 BUONAFEDE
 È meglio sol che male accompagnato.
 LISETTA
1085E volete ostinarvi a restar senza?
 BUONAFEDE
 Bisogna aver pazienza,
 finché un'altra a mio genio ne ritrovo.
 LISETTA
 (A burlarmi di lui piacere io provo).
 Ma come la bramate?
 BUONAFEDE
                                          Per esempio,
1090che fosse come vostra maestà
 ma che avesse un po' più di carità.
 LISETTA
 (Me lo godo da ver).
 BUONAFEDE
                                        Mi dica, lei
 è proveduta ancor di cicisbei?
 LISETTA
 Oh che diamine dite!
1095Oggi ho preso marito.
 BUONAFEDE
                                           E cosa importa?
 Comanda della luna il galateo
 che s'abbia il dì di nozze il cicisbeo.
 LISETTA
 C'è tempo ancor, c'è tempo.
 BUONAFEDE
                                                     Orsù, facciamo
 dunque all'usanza; e a amarci seguitiamo.
 LISETTA
1100Prima che io possa il mio pensier spiegarvi,
 voglio di dentro e fuori esaminarvi. (Buonafede con caricatura si gira e si raggira intorno a Lisetta e finisce con una riverenza)
 BUONAFEDE
 Eccomi qui; osservate,
 vedete per minuto, esaminate
 e concludete poi
1105se vi pare che io sia degno di voi.
 LISETTA
 (Sempre mi par più matto).
 BUONAFEDE
                                                      E ben, che dite?
 LISETTA
 Che ad amarvi il mio cor non è lontano.
 BUONAFEDE
 Con sua licenza; vo' baciar la mano.
 LISETTA
 (Seguo a scherzar). Ah, che io già sento, o caro,
1110che di questo mio cor voi fate strazio.
 (Le chiacchiere di già non pagan dazio).
 BUONAFEDE
 Oh bella monarchessa! Oh mia Lisetta! (Mentre Buonafede le bacia la mano e dopo l’abbraccia, Cecco con tutti gli attori compariscono ed osservano; e mentre Buonafede e Lisetta restano abbracciati, Cecco entra in mezzo e minaccia Buonafede collo scettro, il quale si raggruppa tutto e bel bello si ritira in disparte mortificato. Il resto della scena è tutto con forza e con sdegno)
 CECCO
 Va', che ti fo del capo una polpetta.
 Cosa è questa insolenza!
1115Temerario, briccon! Che impertinenza!
 BUONAFEDE
 (Per parlar non ho voce;
 entrerei, se potessi, in una noce).
 CECCO
 E voi, signora maestà?
 LISETTA
                                            Cosa è?
 Oh questa è bella affé!
1120Di che mai vi dolete?
 CECCO
                                          Di quel vostro
 far carezze ora a questo ed ora a quello
 e di far la graziosa ad ogni bello.
 LISETTA
 (Mi comincia a montar la mosca al naso,
 se non si quieta, arriverà un bel caso).
 CECCO
1125Io pretendo da voi...
 LISETTA
                                        Che pretendete?
 Meco, se nol sapete,
 gli uomini a dir «pretendo» non sono usi;
 e paura non ho di brutti musi.
 CECCO
 Dunque...
 LISETTA
                      Tacete.
 CECCO
                                      Dunque,
1130se vi prega qualcun, cuor non avete
 di dire: «Signor no».
 LISETTA
 Il vero genio mio vi spiegherò. (Con gravità)
 Sturate ben le orecchie. Io voglio gli uomini,
 e voi sarete il primo,
1135trattar con crudeltà. Voglio vedergli (Con forza)
 piangere, sospirare,
 fremere, delirare;
 vo' comandare altera,
 vo' minacciar severa,
1140difendere, proteggere,
 decidere, correggere;
 e vo', dopo un servizio e lungo e amaro,
 che un leggiero piacer mi paghin caro.
 
    Se gli uomini sospirano,
1145che cosa importa a me?
 Che pianghino, che crepino;
 ma vo' che stian lì.
 Anch'essi, se potessero,
 con noi farian così. (In atto di partire Cecco l’arresta)
 
 CECCO
1150Fermatevi un tantin per carità.
 Quando è così, signora maestà,
 è troppa crudeltà.
 Se vi deve il marito star di sotto,
 m'è toccato con voi un brutto lotto.
 ECLITTICO
1155Deh finiamo una volta questo imbroglio;
 la cosa come sta spiegare io voglio.
 CECCO
 Tacete; tocca a me. Di quel che è stato,
 dite su, Buonafede, un'altra volta,
 siete contento veramente?
 BUONAFEDE
                                                   Ho detto (Tremante)
1160maestà, già di sì.
 CECCO
 Siete contenti voi?
 FLAMINIA, ERNESTO, CLARICE, ECLITTICO
                                     Maestà sì.
 CECCO
 Dunque goda ciascun la sua fortuna;
 e qui finisca Il mondo della luna.
 BUONAFEDE
 Come! Che cosa dite?
1165Intendervi non so.
 CECCO
 Meglio dunque con voi mi spiegherò.
 
 Coro
 
 CECCO
 
    Signor mio caro,
 abbiam scherzato;
 che è stato è stato
1170né più alla luna
 s'ha da pensar. (Ridendo)
 
 ECLITTICO
 
    Sior Buonafede,
 ci conoscete,
 ora potete
1175a casa vostra
 pian pian tornar. (Burlando)
 
 BUONAFEDE
 
    Come! Furfanti,
 or v'ho capito. (A tutti)
 Ah, canocchiale,
1180tu m'hai tradito,
 ti vo' ammazzar. (Si avventa contro Eclittico)
 
 ECLITTICO
 
    Piano, bel bello;
 ah che il cervello
 ti vo' spaccar. (Strappa lo scettro di mano a Cecco e minaccia Buonafede)
 
 A CINQUE
 
1185   Tacete, fermate
 non state a gridar. (Tentando di spartirgli)
 
 BUONAFEDE, ECLITTICO
 
 Lasciatemi far. (Facendo forza di scappar)
 
 ECLITTICO
 
    T'uccido.
 
 BUONAFEDE
 
                       T'ammazzo.
 
 A CINQUE
 
 Non fate schiamazzo.
1190In pace verace
 potreste tornar.
 
 BUONAFEDE, ECLITTICO
 
 È vero, sì sì.
 
 A SETTE
 
 È meglio così.
 
 ECLITTICO
 
    Ah, suocero caro...
 
 BUONAFEDE
 
1195Ah genero amaro...
 
 ECLITTICO
 
 V'abbraccio, vi bacio.
 
 BUONAFEDE
 
 Vi stringo, non fingo.
 
 A DUE
 
 Vi vo' sempre amar.
 
 A SETTE
 
    Via, che la vada.
1200Questa è la strada
 di sollazzar,
 mai più scompigli,
 mai più bisbigli,
 questa è la strada
1205di sollazzar.
 
 Fine