Il mondo della luna, libretto, Barcellona, Generas, 1765

1310è Il mondo alla roversa
 che mai non durerà.
 
 Fine del dramma
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 L’IMPERO DELLE DONNE
 
 
    Dramma giocoso per musica da rappresentarsi nell’augusta città di Lubiana.
    Lubiana, stampato da Anna Elisabetha Reichhardtin vedova, nel anno 1757.
 
 
 PERSONAGGI
 
 CINTIA amante di Giacinto
 (la signora Giustina Crosa Moretti)
 TULLIA amante di Giacinto
 (la signora Maria Bianchi Consoni)
 AURORA amante di Graziosino
 (la signora Lodovica Crosa)
 GIACINTO schiavo di Cintia
 (il signor Francesco Bianchi, virtuoso di camera di sua altezza reale il principe Carlo, duca di Lorena e di Baar, eccetera)
 FIERAMONTE amante e schiavo di Tullia
 (il signor Gioan Dalpini)
 GRAZIOSINO schiavo ed amante di Aurora
 (il signor Francesco Spizeder, virtuoso di sua altezza reverendissima il principe di Salisburgo, primate della Germania)
 RINALDINO schiavo ma non amante
 (il signor Alberto Nelva)
 
    La musica è del celebre signor Baldassar Galuppi detto Buranello.
 
 
 ATTO PRIMO
 
 SCENA PRIMA
 
 TULLIA, CINTIA, AURORA
 
 CORO DONNE
 
    Presto, presto, alla catena,
 all’usata servitù.
 
 UOMINI
 
    Non fa scorno e non fa pena
 voluntaria schiavitù.
 
 TULLIA
5Ite all’opre servili
 e partite fra voi le cure e i pesi,
 altri alla rocca intesi,
 altri all’ago, altri all’orto o alla cucina,
 dove il nostro comando or vi destina.
 AURORA
10Obbedite, servite e poi sperate,
 che il regno delle donne
 è di speranza pieno.
 Se goder non si può, si spera almeno.
 CINTIA
 E chi vive sperando
15per sua felicità muore cantando.
 CORO DONNE
 
    Presto, presto, alla catena,
 all’usata servitù.
 
 UOMINI
    Non fa scorno e non fa pena
 volontaria schiavitù. (Uomini partono)
 
 SCENA II
 
 TULLIA, CINTIA, AURORA
 
 TULLIA
20Poiché del viril sesso
 abbiam noi sottomesso il fiero orgoglio,
 tener l’abbiamo incatenato al soglio.
 Ma quai credete voi,
 mie fedeli compagne e consegliere,
25fra migliori progetti,
 gli uomini per tenere a noi sogetti?
 CINTIA
 Questo nemico sesso,
 di natura superbo, orgoglioso,
 scuote e lacera il fren, quand’è pietoso.
30Col rigor, col disprezzo,
 soglion le scaltre donne
 tener gli uomini avvinti e incatenati.
 Se sono innamorati,
 tutto soglion soffrire; e quando sono
35più sprezanti le donne e più crudeli,
 essi son più pazienti e più fedeli.
 AURORA
 È ver, ma crudeltà consuma amore.
 Io consiglio migliore
 credo sia il lusingarli,
40finger ognor d’amarli,
 accenderli ben bene a poco a poco
 e poi del loro amor prendersi gioco.
 TULLIA
 Né troppo crude né pietose troppo
 esser ci convien, poiché il disprezzo
45eccita la pietà soverchio usata,
 la fierezza è temuta e non amata.
 Regoli la prudenza
 il feminile impero,
 or clemente, or severo
50il nostro cuor si mostri
 ed il sesso virile a noi si prostri.
 CINTIA
 Ogniun pensi a suo senno, io vuo’ costoro
 aspramente trattar, vogl’io vedergli
 piangere, sospirare,
55fremere e delirare,
 e vuo’ che dopo un lungo,
 crudo servire e amaro,
 un leggiero piacer mi paghin caro.
 
    Briconcelli disgrazziati,
60fate voi gl’innamorati
 e poi quando siam cascate
 ve n’andate e ci piantate.
 Ma con me così non va.
 La mia grazia chi la vuole
65cara assai la pagherà.
 
    Non vi cerco, non vi chiamo,
 non vi curo, non vi bramo.
 Ma poi quando voi volete
 esser docili dovete
70e trattar con civiltà. (Parte)
 
 SCENA III