Il mondo della luna, libretto, Barcellona, Generas, 1765

 GIACINTO
                                     Ve n’assicuro.
 CINTIA
620Giurate.
 GIACINTO
                   Su la mia beltà lo giuro.
 CINTIA
 Dunque su la vostra fé riposo
 ma se mi tradirete
 qual sia il mio braccio,
 il mio poter voi proverete.
 
625   Quando mi vien la mosca al naso
 questi ominacci so far tremar.
 Faccio finezze, faccio carezze
 e non mi faccio niente pregar.
 
    Ma con le donne e coi spientati
630so il fatto mio
 e tutti sotto li faccio star. (Parte)
 
 SCENA VII
 
 GIACINTO, poi AURORA
 
 GIACINTO
 Esser dovrò crudele,
 per piacer al mio ben! Sì sì, tutto si faccia,
 è ben dover che si abbassi l’orgoglio
635di queste altre femine.
 Ma cosa farò...
 Ci penserò, risolverò.
 AURORA
 Che fa Giacinto, è molto pensoso.
 GIACINTO
 Eccone una, questa pure dovrà
640cader vittima de l’altrui furore.
 AURORA
 Parla fra sé, pavento
 di qualche tradimento.
 GIACINTO
 Orsù per non vederla
 mi partirò.
 AURORA
                        Giacinto!
 GIACINTO
                                            Ah bella voce.
 AURORA
645Che fate voi?
 GIACINTO
                           Non so.
 AURORA
 Qualche tradimento scoperto avete!
 GIACINTO
 Ah nulla so, non temete.
 AURORA
                                               Ah fermate,
 se il tradimento voi non mi scoprite
 è segno che non m’amate.
 GIACINTO
                                                  Lasciatemi
650star, non mi tormentate.
 AURORA
 Eccomi al vostro piè; (S’inginocchia)
 o svelatemi l’arcano o uccidete me.
 GIACINTO
 Alzatevi, non ne posso più.
 Cintia volea...
 AURORA
                            Non più, il tutto ho inteso,
655Cintia sola la rea
 sarà, voi tutto amore
 siete bello di volto e bello di core.
 GIACINTO
 Ah non merto da voi
 dalla vostra bontà sì belli effetti,
660io son mortificato.
 Sono... Non so che dir. Sono incantato.
 
    Donne belle che piangete,
 io giammai vi crederò.
 Via piangete, via pregate;
665io di voi mi riderò, ah, ah, ah!
 
    «Io vi voglio tanto bene».
 Maledette non vi credo.
 «Per voi caro vivo in penne».
 Maledette vi conosco.
670«Ahi che moro mio tesoro,
 quanto affetto mio diletto».
 Galleotte, disgraziate,
 non mi state a corbellar. (Parte)
 
 SCENA VIII
 
 AURORA, poi GRAZIOSINO
 
 AURORA
 Dunque Cintia garbata,
675superba, indiavolata,
 per desio di regnar vuole bel bello
 delle misere done far macello.
 L’invidia, l’ambizione e la vanità...
 Graziosino benvenuto, siam traditi.
 GRAZIOSINO
680E come?
 AURORA
                   Cintia è risoluta metter
 sossopra il nostro impero
 e delle misere donne far macello.
 GRAZIOSINO
 E come ciò sapete?
 AURORA
 Il tutto è scoperto,
685voi mi difendete.
 GRAZIOSINO
 Risoluto son tutto
 far per vostra difesa.
 AURORA
 Caro il mio Graziosino,
 voi farete il mio Marte.
 GRAZIOSINO
                                             Anzi Martino.
 
 SCENA IX
 
 GRAZIOSINO solo
 
 GRAZIOSINO
690Son in un bell’imbroglio,
 non so cosa mi far; vil mi rendo,
 la mia diletta offendo;
 e se mostro braura
 la mia poltroneria scopro adiritura.
695Ma qui ci vuol coraggio,
 finalmente una dona
 non mi può far timore,
 Graziosin, ora è tempo, animo e cuore.
 
    Son di coraggio armato,
700son tutto furibondo;
 e venga tutto il mondo,