Il mondo della luna, libretto, Venezia, Savioli, 1770

725io vengo a volo,
 di trovarvi mi consolo.
 Mi volea a cena Orfeo,
 non mi volli trattener.
 Fatte largo,
730son di Pluto il messaggier.
 
 Ah Giacinto, stupido resti?
 Forse ti par strano
 di vedermi in simil guisa.
 Vada tutto sosopra
735e per virtù di questa verga incantatrice
 qui vengan tutti i tartarei numi.
 Si cangi questa stanza
 in una caverna oscura
 e sia di Pluto l’abitazione.
 GIACINTO
740Oh vedi, stupido resto.
 CINTIA
 E voi garbate signorine,
 tanto superbe quanto belline,
 cederete al mio potere?
 E voi, Tullia, di sposar Giacinto
745ancor pretendete?
 GIACINTO
 Io per fuggir tutti quest’imbrogli
 me la voglio far piano,
 piano.
 CINTIA
               Dove si va?
 No, no, a render conto si deve venir.
 GIACINTO
750Abbia pazienza, vengo, vengo.
 GRAZIOSINO
 Per questa volta il colpo andò fallace.
 CINTIA
 Tu ridi anima vile,
 guarda che s’apre il cielo
 e ne scendono i numi in terra.
 GIACINTO
755Sì, signora.
 CINTIA
 Ecco, spuntar non miri le colombe
 di Citerea all’aureo carro avvinte?
 GIACINTO
 Le vedo.
 CINTIA
                   Non vi gloriate,
 che Giove vi fa onore
760e in sposa vi destina,
 sapete chi?
 GIACINTO
                        Sicuro!
 CINTIA
 Chi?
 GIACINTO
             Cioè io non so.
 CINTIA
                                          L’orsa maggiore.
 GIACINTO