Il mondo della luna, libretto, Venezia, Savioli, 1770

 mi sento il core struggere;
910mi si conquassa il solido;
 mi bolle tutto l’umido,
 resistere non so.
 
    Le tigri barbare,
 gli orsi fierissimi
915si arrenderebbero,
 quando vedessero
 quel volto amabile
 che senza strepito
 mi disarmò.
 
 SCENA X
 
 AURORA, poi GRAZIOSINO
 
 AURORA
920Dunque Cintia garbata,
 superba, indiavolata,
 per desio di regnar volea bel bello
 delle misere donne far macello?
 L’invidia, l’ambizione e l’avarizia
925faran precipitare il nostro regno
 e abbiam per sostenerlo poco ingegno.
 Ma, giacch’ella volea
 questa spada mirar nel seno mio,
 voglio provar anch’io di far lo stesso.
930La vendetta è comune al nostro sesso.
 Ecco il mio Graziosino;
 ei, che m’ama davvero,
 sarà l’essecutor del mio pensiero.
 GRAZIOSINO
 Ma io, Aurora cara,
935ma io non posso più; se spesso spesso