Il negligente, libretto, Parma, Monti, 1752 (Lodi, Il trascurato)

 SCENA IX
 
 FILIBERTO da una parte, PORPORINA dall’altra osservano in disparte
 
 AURELIA
 Non importa, vien qua.
880Fra noi s'ha d'aggiustare
 e si vada il padrone a far squartare.
 FILIBERTO
 (Obbligato!) (Da sé)
 PASQUINO
                           Sì sì, vada in malora
 lui, la sua casa e Porporina ancora.
 PORPORINA
 (Bravissimo). (Da sé)
 AURELIA
                              È noioso
885il signor Filiberto agl'occhi miei.
 PASQUINO
 Dir non posso di cuor: «Mira colei».
 AURELIA
 Tu sì sei graziosetto.
 PASQUINO
 Sì, quello è un bel visetto. (Ad Aurelia)
 AURELIA
 Se parlassi di cor...
 PASQUINO
                                     Se vi degnaste...
 AURELIA
890Sarei per te.
 PASQUINO
                          Vostro sarei, m'impegno.
 FILIBERTO
 (Femmina scellerata!) (Da sé)
 PORPORINA
                                             (Oh core indegno!) (Da sé)
 AURELIA, PASQUINO A DUE
 
    Allegri e contenti
 s'amiam di buon core.
 Più dolce è l'amore
895novello nel sen.
 
 PORPORINA, FILIBERTO A DUE
 
    Che voglia mi vien
 d'andarli a scanar.
 
 AURELIA
 
    E vada il padrone...
 
 PASQUINO
 
 E vada la serva...
 
 A DUE
 
900A farsi squartar.
 
 FILIBERTO
 
    Indegna. (Ad Aurelia)
 
 PORPORINA
 
                        Briccone. (A Pasquino)
 
 A DUE
 
 Si tratta così?
 
 AURELIA, PASQUINO A DUE
 
    (Non v'è più rimedio,
 già tutto sentì).
 
 PORPORINA
 
905   Con voi, sfacciatella, (Ad Aurelia)
 mi voglio sfogar.
 
 AURELIA
 
    Con te, birboncella, (A Porporina)
 non voglio gridar.
 
 FILIBERTO, PASQUINO A DUE
 
    Fermate, tacete,
910non state a strillar.
 
 FILIBERTO
 
    Indegno, briccone, (A Pasquino)
 vi vuo' bastonar.
 
 PASQUINO
 
    Non curo il padrone, (A Filiberto)
 mi vuo' vendicar.
 
 AURELIA, PORPORINA A DUE
 
915   Fermate, tacete,
 non state a strillar.
 
 A QUATTRO
 
    Che rabbia mi sento!
 Che fiero tormento!
 L'affanno, lo sdegno
920vuol farmi creppar.
 
 Fine dell’atto secondo