Il negligente, libretto, Firenze, Stecchi, 1752 (Lo spensierato)

 SCENA IV
 
 FILIBERTO in disparte e detti
 
 CORNELIO
 Oh che cosa gustosa (Si tengono sempre per mano)
 aver sì bella sposa!
 AURELIA
605Oh che felice sorte
 aver sì buon consorte!
 CORNELIO
 Marito fortunato!
 AURELIA
 Quando, quando verrà quel dì beato!
 FILIBERTO
 Bravi. Bon pro vi faccia.
 CORNELIO
                                              (Oh maledetto!)
 AURELIA
610Vi giuro e vi prometto, (A Filiberto)
 caro il mio ben, che sempre parlerei
 del nostro matrimonio
 e ne chiamo Cornelio in testimonio.
 CORNELIO
 (Oh brava!) Sì, davvero,
615ella vi vuol gran ben.
 FILIBERTO
                                         Mi vuol gran bene?
 Parmi ch'ella dicesse:
 «Oh che felice sorte
 aver sì buon consorte!» (Accennando Cornelio)
 AURELIA
 M'intendevo di voi.
 FILIBERTO
620E voi diceste poi: (A Cornelio)
 «Marito fortunato!»
 E lei: «Quando verrà quel dì beato!»
 CORNELIO
 Marito fortunato
 Filiberto chiamai.
 AURELIA
625Ed io di Filiberto sol parlai.
 FILIBERTO
 E parlando di me
 si tenevan le man sì bene unite?
 Buona gente, che dite?
 CORNELIO
 Io lo facea senza pensar a niente.
 AURELIA
630Era una ceremonia indifferente.
 FILIBERTO
 Che ceremonia? Andate via di qua.
 AURELIA
 Oimè mi discacciate?
 Più ben non mi volete?
 FILIBERTO
 Una mendace siete.
 CORNELIO
635Credetemi, signor...
 FILIBERTO
                                       Non mi parlate.
 AURELIA
 Se voi m'abbandonate,
 morirò disperata.
 FILIBERTO
                                   Vostro danno.
 AURELIA
 Ahi che dolor! Che affanno!
 Chi mi porge ristoro?
640Filiberto crudele, io manco, io moro. (Finge svenire sopra una sedia)
 CORNELIO
 Povera sventurata,
 per voi quasi è spirata.
 FILIBERTO
 Poverina, davvero?
 Ha il naso freddo freddo.
645Mi muove a compassione.
 CORNELIO
 Aiutatela almeno.
 Presto, spirto vital le bagni il naso.
 FILIBERTO
 Acqua della regina. Oh strano caso! (Parte)
 AURELIA
 È partito? (S’alza)
 CORNELIO
                       È andato a prendere
650l'acqua della regina.
 AURELIA
                                       O che bel pazzo!
 Per far lieto il cor mio,
 vi vuol altro che odori!
 CORNELIO
                                            Il veggio anch'io.
 Eccolo che ritorna.
 AURELIA
                                     Alla lezione. (Torna in atto di svenuta)
 CORNELIO
 (Chi alla femmina crede è un gran minchione).
 FILIBERTO
655Eccomi, come va?
 CORNELIO
 Misera! Fa pietà.
 FILIBERTO
 Adesso, adesso.
 CORNELIO
                               Dubito sia morta.
 FILIBERTO
 E pur non è venuta niente smorta.
 Zitto, zitto, rinviene.
 AURELIA
660Ah traditor! (A Filiberto)
 FILIBERTO
                          Mio bene,
 son qui tutto per voi.
 AURELIA
 Mi crederete poi?
 FILIBERTO
 Sì sì, vi crederò.
 AURELIA
 Se voi non mi credete, io morirò.
 
665   Per pietà mio caro bene,
 non mi fate sospirar.
 
 FILIBERTO
 
 Non mi fate lacrimar.
 
 AURELIA
 
    Io son tutta tutta vostra.
 Questa mano è tutta mia, (Tocca per dietro la mano a Cornelio)
670quel visetto voglio amar.
 
 FILIBERTO
 
 Voi mi fate giubbilar.
 
 AURELIA
 
    Imparate, o donne care,
 che vi pare? Non fo bene?
 Or si ride ed or si sviene;
675un la mano e l'altro il cor.
 
 CORNELIO
 
    (E quel pazzo se lo crede!
 Queste donne come sanno
 ben goder dell'altrui inganno
 e mentir più d'un dottor).
 
 AURELIA
 
680   Per pietà mio caro bene,
 non mi fate sospirar.