Il negligente, libretto, Firenze, Stecchi, 1752 (Lo spensierato)

 SCENA IX
 
 DORINDO, poi LISAURA
 
 DORINDO
 Sentimi, non è ver... Quasi mi spiace
 aver dato al meschin sì gran cordoglio.
875So per prova qual sia
 il tormento crudel di gelosia.
 Ma ecco la mia bella
 che a beare mi vien con gli occhi suoi.
 LISAURA
 Dorindo, eccomi a voi.
 DORINDO
                                            Cara Lisaura,
880tutti siamo traditi. Ho discoperta
 una barbara trama;
 di spogliar Filiberto oggi si brama.
 Il marchese, Cornelio e ser Imbroglio
 al vostro genitor fanno la lite;
885dimani si farà l'aggiustamento.
 E il caro spensierato
 all'iniquo Cornelio,
 ch'è l'impostor più franco,
 ha dato un foglio sottoscritto in bianco.
 LISAURA
890Donde sapeste ciò?
 DORINDO
                                      Da uno scrivano
 di ser Imbroglio che a pietà s'è mosso
 e di voi e di me. Quegli che stese
 la scrittura, per noi, del matrimonio.
 LISAURA
 Adunque, che sarà?
 DORINDO
                                       Ci ho rimediato.
895Vo' che l'ingannator resti ingannato.
 LISAURA
 Come mai?
 DORINDO
                         Sol mi basta
 che al vostro genitore
 sottoscriver facciate questa carta. (Cava di tasca un foglio)
 S'egli, ch'è spensierato,
900senza leggerlo pria, soscrive il foglio,
 scherniremo Cornelio e ser Imbroglio.
 LISAURA
 Tutto per voi farò. Già il padre mio
 si contenta che io
 vi prenda per mio sposo.
 DORINDO
                                                E questo è bene;
905profittarsi conviene
 della sua negligenza.
 Diteli che la carta
 contien di nostre nozze il sol contratto;
 ei vi ponga il suo nome e il colpo è fatto.
 LISAURA
910Non vorrei d'un inganno
 esser tacciata poi.
 DORINDO
                                   Non ci pensate.
 Quest'è l'ultima moda,
 l'inganno, se va bene, ancor si loda.
 
    Io t'amo, ben mio,
915con tenero ardore,
 costante, fedele
 l'amante mio core
 per sempre sarà.
 
    Né temo l'ingiurie
920d'avversa mia stella
 che fiamma sì bella
 nel seno vivrà.