Il negligente, libretto, Firenze, Stecchi, 1752 (Lo spensierato)

 SCENA XII
 
 FILIBERTO da una parte, PORPORINA dall’altra osservano in disparte
 
 AURELIA
980Non importa, vien qua.
 Fra noi s'ha da aggiustare
 e si vada il padrone a far squartare.
 FILIBERTO
 (Obbligato!) (Da sé)
 PASQUINO
                           Sì sì, vada in malora
 lui, la sua casa e Porporina ancora.
 PORPORINA
985(Bravissimo). (Da sé)
 AURELIA
                              È noioso
 il signor Filiberto agli occhi miei.
 PASQUINO
 Non mai quant'è costei
 noiosa agli occhi miei!
 AURELIA
 Tu sì sei graziosetto. (A Pasquino)
 PASQUINO
990Tu sì se' un bel visetto. (Ad Aurelia)
 AURELIA
 Se parlassi di cor...
 PASQUINO
                                     Se vi degnaste...
 AURELIA
 Sarei per te.
 PASQUINO
                          Vostro sarei, m'impegno.
 FILIBERTO
 (Femmina scellerata!) (Da sé)
 PORPORINA
                                             (Oh core indegno!)
 AURELIA, PASQUINO A DUE
 
    Allegri e contenti
995godiamo, mio core.
 Più dolce è l'amore
 novello nel sen.
 
 PORPORINA, FILIBERTO A DUE
 
    Che voglia mi vien
 di darli il buondì.
 
 AURELIA
 
1000   E vada il padrone...
 
 PASQUINO
 
 E vada la serva...
 
 A DUE
 
 A fuoco, sì sì.
 
 FILIBERTO
 
    Indegna. (Ad Aurelia)
 
 PORPORINA
 
                        Briccone. (A Pasquino)
 
 A DUE
 
 Si tratta così?
 
 AURELIA, PASQUINO A DUE
 
1005   (Non v'è più rimedio,
 già tutto sentì).
 
 PORPORINA
 
    Con voi, vanarella, (Ad Aurelia)
 mi voglio sfogar.
 
 AURELIA
 
    Con te, sfacciatella, (A Porporina)
1010non voglio gridar.
 
 FILIBERTO, PASQUINO A DUE
 
    Fermate, tacete,
 non state a strillar.
 
 FILIBERTO
 
    Indegno, briccone, (A Pasquino)
 ti vo' bastonar.
 
 PASQUINO
 
1015   Non curo il padrone,
 mi vo' vendicar.
 
 AURELIA, PORPORINA A DUE
 
    Fermate, tacete,
 non state a strillar.
 
 A QUATTRO
 
    Che rabbia mi sento!
1020Che fiero tormento!
 L'affanno, lo sdegno
 vuol farmi crepar.
 
 Fine dell’atto secondo