Il negligente, libretto, Leida, Luzac, 1752

 SCENA III
 
 AURELIA, poi CORNELIO
 
 AURELIA
 Vedrà, vedrà la stolta
1005quale sarà del simular l'effetto.
 CORNELIO
 Aurelia, ecco in un foglio
 assicurata alfin la nostra sorte.
 AURELIA
 Adorato consorte,
 voi mi date la vita.
 CORNELIO
                                     Abbiam buscato
1010trentamila ducati e siamo in tre,
 diecimila de' quai toccano a me!
 AURELIA
 Or, se a me non riesce
 di carpirgli la dote,
 poco v'importerà.
 CORNELIO
                                   Nulla mi preme.
1015I diecimila gli godremo insieme.
 AURELIA
 (Buon per me, Filiberto
 ora meco è sdegnato). (Da sé)
 CORNELIO
                                            Che ne dite;
 son io di buona testa?
 AURELIA
                                           Ma il denaro
 l'avete ancora avuto?
 CORNELIO
1020No, ma son qui venuto
 per farmelo contare.
 AURELIA
 Fra tanto ci potressimo sposare.
 CORNELIO
 Ciò si fa facilmente. Ecco la mano.
 AURELIA
 Accetto il dolce invito.
1025Tua consorte io son.
 CORNELIO
                                       Son tuo marito.
 AURELIA
 
    Che bel contento è questo.
 Sposarsi qui fra noi!
 Ma questa sera poi,
 Cornelio, come andrà?
1030Oh che piacer, mio caro,
 o che felicità!
 
    (Se Filiberto è in collera
 più non importa a me.
 Qualcuno sempre c'è
1035che fa la carità).