Il negligente, libretto, Torino, Avondo e Baino, 1757

 SCENA II
 
 FILIBERTO in disparte e detti
 
 CORNELIO
 Oh che cosa gustosa (Si tengono sempre per mano)
505aver sì bella sposa!
 AURELIA
 Oh che felice sorte
 aver sì buon consorte!
 CORNELIO
 Marito fortunato!
 AURELIA
 Quando, quando verrà quel dì beato!
 FILIBERTO
510Bravi. Buon pro vi faccia.
 CORNELIO
                                                 (Oh maledetto!)
 AURELIA
 Vi giuro e vi prometto, (A Filiberto)
 caro il mio ben, che sempre parlerei
 del nostro matrimonio
 e ne chiamo Cornelio in testimonio.
 CORNELIO
515(Oh brava!) Sì da vero,
 ella vi vuol gran bene.
 FILIBERTO
                                           Mi vuol gran bene?
 Parmi ch'ella dicesse:
 «Oh che felice sorte
 aver sì buon consorte!» (Accennando Cornelio)
 AURELIA
520M'intendevo di voi.
 FILIBERTO
 E voi diceste poi: (A Cornelio)
 «Marito fortunato!»
 E lei: «Quando verrà quel dì beato!»
 CORNELIO
 Marito fortunato
525Filiberto chiamai.
 AURELIA
 Ed io di Filiberto sol parlai.
 FILIBERTO
 E parlando di me
 si tenevan le man sì ben unite?
 Buona gente, che dite?
 CORNELIO
530Io lo facea senza pensare a niente.
 AURELIA
 Era una cerimonia indifferente.
 FILIBERTO
 Che cerimonia? Andate via di qua.
 AURELIA
 Oimè mi discacciate?
 Più ben non mi volete?
 FILIBERTO
535Una mendace siete.
 CORNELIO
 Credetemi signor...
 FILIBERTO
                                      Non mi parlate.
 AURELIA
 Se voi m'abbandonate,
 morirò disperata.
 FILIBERTO
                                   Vostro danno.
 AURELIA
 Ahi che dolor! Che affanno!
540Chi mi porge ristoro?
 Filiberto crudele, io manco, io moro. (Finge svenire sopra una sedia)
 CORNELIO
 Povera sventurata,
 per voi quasi è spirata.
 FILIBERTO
 Poverina, da vero.
545Ha il naso freddo freddo.
 Mi muove a compassione.
 CORNELIO
 Aiutatela almeno,
 un qualche spirto vi vorrebbe al naso.
 FILIBERTO
 Acqua della regina, oh che gran caso! (Parte)
 AURELIA
550È andato? (S’alza)
 CORNELIO
                       È andato a prendere
 l'acqua della regina.
 AURELIA
                                       Oh che bel pazzo!
 Per far lieto il cor mio,
 vi vuol altro che odori.
 CORNELIO
                                           Il so ancor io.
 Eccolo che ritorna.
 AURELIA
                                     Alla lezione. (Torna in atto di svenuta)
 CORNELIO
555(Chi alle femmine crede è un gran minchione).
 FILIBERTO
 Eccomi. Come va? (Con boccietta)
 CORNELIO
 Misera! Fa pietà.
 FILIBERTO
 Adesso, adesso. (La bagna)
 CORNELIO
                                Dubito sia morta.
 FILIBERTO
 Eppur non è venuta niente smorta,
560zitto, zitto rinviene.
 AURELIA
 Ah traditor! (A Filiberto)
 FILIBERTO
                          Mio bene
 son qui tutto per voi.
 AURELIA
 Mi crederete poi?
 FILIBERTO
 Sì sì vi crederò.
 AURELIA
565Se voi non mi credete, io morirò.
 
    Crudelaccio, crudelaccio,
 non mi fate sospirar.
 
 FILIBERTO
 
 Non mi fate lacrimar.
 
 AURELIA
 
    Io son tutta tutta vostra, (Tocca per di dietro la mano a Cornelio)
570questa mano è tutta mia,
 quel visetto voglio amar.
 
 FILIBERTO
 
 Voi mi fate giubilar.
 
 AURELIA
 
    Imparate, o donne care,
 che vi pare, non fo bene?
575Or si ride ed or si sviene,
 un la mano e l'altro il cor.
 
 CORNELIO
 
    (E quel pazzo se lo crede;
 non s'avvede dell'inganno;
 queste donne affé ne sanno
580di bugie più d'un dottor).