Il negligente, libretto, Torino, Avondo e Baino, 1757

 SCENA III
 
 FILIBERTO e CORNELIO
 
 CORNELIO
 Andate, signor mio,
 Aurelia è offesa e son offeso anch'io.
 FILIBERTO
 I' credea... Compatite.
 CORNELIO
 O su, perché non dite
585ch'io venga in casa vostra a far l'amore,
 io vi son servitore. (Vuol partire)
 FILIBERTO
                                      No, sentite.
 CORNELIO
 Io della vostra lite
 avevo poste ben le cose a segno
 ma vado adesso a rinunziar l'impegno.
 FILIBERTO
590Ah per amor del ciel, non vi stancate
 d'essermi protettor.
 CORNELIO
                                       Già l'avversario
 si era posto in spavento
 e trattava con me l'aggiustamento.
 FILIBERTO
 Volesse il ciel che fossimo aggiustati,
595palazzisti, avvocati
 mai più trattar vorrei;
 e goder la mia pace anch'io potrei.
 CORNELIO
 Andate voi dal conte
 la cosa a terminar.
 FILIBERTO
                                     Ma non potreste
600consumare l'affar tra voi e lui?
 CORNELIO
 Potrei ma se mi riesce
 di prenderlo in parola,
 l'autorità non tengo
 di stringere il contratto;
605venite meco.
 FILIBERTO
                           No, Cornelio caro,
 non fate che il piacer mi riesca amaro;
 fate voi, fate voi.
 CORNELIO
                                 Datemi almanco
 sottoscritto da voi un foglio in bianco.
 FILIBERTO
 Fin questo si può far.
610Del resto tutto a voi lascio l'imbroglio.
 CORNELIO
 Eccovi il calamar, la penna, il foglio. (Tira fuori tutto di tasca)
 FILIBERTO
 «Filiberto Tacconi (Scrive)
 affermo quanto sopra si contiene».
 Basta così?
 CORNELIO
                        Va bene. (Prende il foglio)
 FILIBERTO
615S'io presto non finiva
 di testa mi veniva un giramento.
 CORNELIO
 Da vero?
 FILIBERTO
                    La fatica è un gran tormento.
 CORNELIO
 Or via siete spicciato,
 domani voi sarete consolato.
 
620   Vado illustrissimo
 il favorevole
 patto a concludere,
 a vosustrissima
 io do il buongiorno
625e a vosustrissima
 farò ritorno
 con brevità.
 
    Un cor ch'è nobile,
 un cor magnanimo
630sempre conoscere,
 patron lustrissimo,
 sempre si fa.