Il negligente, libretto, San Pietroburgo, stamperia del corpo dei Cadetti, 1758

1200la la laranlella
 la la laranlà.
 
 GRAZIOSINO
 Quando in capo alle donne
 entran di dominar le frenesie,
 si vedono da lor mille pazzie.
 CINTIA
1205Olà, tu sei mio schiavo.
 GRAZIOSINO
                                             Sì signora.
 CINTIA
 Accostati.
 GRAZIOSINO
                     Son qui.
 CINTIA
                                       Vanne in malora.
 GRAZIOSINO
 La femmina tradir non può l’usanza
 e anche pazza mantiene l’incostanza.
 CINTIA
 Olà, suddito altero
1210del mio sovrano impero,
 mi conosci, briccon, sai tu chi sono?
 Inginocchiati al trono;
 giurami fedeltà con ubbidienza,
 abbassa il capo e fammi riverenza.
 GRAZIOSINO
1215Eh via che siete pazza...
 CINTIA
                                              Ah temerario,
 così parli con me!
 Giurami fedeltade a tuo dispetto
 o che io ti caccio questo stile in petto.
 GRAZIOSINO
 Piano, piano, son qui; tutto farò.
 CINTIA
1220Giurami fedeltà.
 GRAZIOSINO
                                  La giurerò.
 
    Giuro... signora sì.
 Ma cosa ho da giurar?
 Giuro... (che via di qui
 procurerò di andar).
 
1225   Fermate; giuro, giuro
 servirvi, ubbidirvi,
 piacervi, vedervi,
 amarvi, onorarvi
 e irvi, irvi, arvi
1230con tutta fedeltà.
 
 SCENA VII
 
 CINTIA, poi GIACINTO
 
 CINTIA
 Ah ch’è un piacer soave
 della donna tener gli uomini sotto.
 Ma ohimè veggo distrutta
 questa nostra grand’opra
1235e gli uomini von star a noi di sopra.
 GIACINTO
 Viva il sesso virile;
 la schiatta femminile
 con tutti i grilli suoi
 finalmente ha da star soggetta a noi.
 CINTIA
1240Giacinto.
 GIACINTO
                    Che bramate?