Il negligente, libretto, Brunswick, 1760

 SCENA VIII
 
 AURELIA, poi FILIBERTO
 
 AURELIA
 O bene o male che sia,
 quando a noialtre donne
 ci vien quest'appetito,
 senza filosofar pigliam marito.
270Ma ecco che sen viene
 il signor Filiberto.
 FILIBERTO
                                    Bene, bene, (Verso la scena)
 si farà, si farà, non mi stancate.
 Oh Aurelia, che fate?
 AURELIA
 Benissimo starei,
275se fossi in grazia sua.
 FILIBERTO
 La mia grazia lo sai che tutta è tua.
 AURELIA
 S'accomodi un pochino.
 Guardate, poverino,
 egli è tutto sudato; (Lo asciuga col fazzoletto)
280si sarà affaticato.
 FILIBERTO
                                  Se lo dico.
 Mi voglion far crepare,
 m'hanno fatto cercare
 una scrittura antica.
 L'ho cercata mezz'ora. Oh che fatica!
 AURELIA
285Eh, signor Filiberto,
 io so che vi vorrebbe
 per sollevarvi da cotanti affanni.
 FILIBERTO
 Sì, mia cara Aurellina,
 dite, che vi vorrebbe?
 AURELIA
                                           Una sposina.
 FILIBERTO
290Dimmi, Aurelia, inclinata
 sei tu pel matrimonio?
 AURELIA
                                             Oh signor no.
 FILIBERTO
 Via, parla schietto.
 AURELIA
 Mi vergogno davvero.
 FILIBERTO
 Qui nessuno ci sente.
 AURELIA
295Quando fosse il marito come voi...
 FILIBERTO
 Tuo marito sarò, se tu mi vuoi.
 AURELIA
 Ma io povera sono e non ho dote.
 FILIBERTO
 Io, io te la farò.
 AURELIA
 E poi... signore... io so
300che graziosa non sono e non son bella.
 FILIBERTO
 Cara, tu agli occhi miei sembri una stella.
 AURELIA
 
    Oimè cos'è questo
 ch'io provo nel core?
 Nemica d'amore
305son stata finor.
 Adesso per voi
 mi sento languir.
 Ma, caro, ma poi
 di me che sarà?
 
310   Son troppo innocente
 nell'arte d'amar.
 Oimè, non vorrei
 lasciarmi ingannar.
 Di me semplicetta,
315di me poveretta
 abbiate pietà. (Parte)