Il negligente, libretto, Venezia, Savioli, 1771

 SCENA V
 
 PORPORINA, poi DORINDO
 
 PORPORINA
160Io mi vo' maritar. Pasquino, è vero,
 è un poco sempliciotto; ma talvolta
 un mezzo scimunito
 suol esser per la donna un buon marito.
 DORINDO
 Quella giovine bella.
 PORPORINA
                                        Oh mio padrone,
165chi dimanda?
 DORINDO
                             Trovai la porta aperta.
 L'ardir mio condanate.
 PORPORINA
 Quando trovate aperto e voi entrate!
 DORINDO
 Il signor Filiberto
 è in casa?
 PORPORINA
                     È in casa.
 DORINDO
                                         Si potria vedere?
 PORPORINA
170Se avete da parlar di qualche affare
 difficile sarà.
 DORINDO
 Per dir la verità,
 so che siete una giovine prudente,
 di veder lui non me n'importa niente.
175Lisaura bramerei...
 PORPORINA
                                      Ah, ah, v'ho inteso.
 Garbato signorino,
 non cercate Marforio ma Pasquino.
 DORINDO
 A voi mi raccomando.
 Permettete che io possa
180dirle almen due parole.
 PORPORINA
 Oh no no, non si puole.
 Andate via.
 DORINDO
                        Possibile che siate
 tanto crudele.
 PORPORINA
                            Andate via, vi dico.
 DORINDO
 Vi sarò buon amico.
185So il mio dover.
 PORPORINA
                                Come sarebbe a dire?
 DORINDO
 Io vi regalerò.
 PORPORINA
                             Questi futuri
 non mi piacciono punto. Andate via.
 DORINDO
 Vi prego in cortesia.
 PORPORINA
                                        No no, non posso.
 DORINDO
 Ma perché non potete?
190Porporina, tenete
 questa piccola borsa
 per caparra di quel ch'io vi darò.
 PORPORINA
 Signor no, signor no.
 DORINDO
 Eh via.
 PORPORINA
                 La non s'incomodi.
 DORINDO
195Mi fate torto.
 PORPORINA
                           Non vorrei...
 DORINDO
                                                    Prendete.
 PORPORINA
 Grazie, grazie. Voi siete (Prende la borsa)
 veramente garbato.
 DORINDO
 D'un core innamorato
 movetevi a pietà.
 PORPORINA
200Sentite; andate là,
 Lisaura è sola sola.
 Il padre è negligente
 e alla figlia non pensa niente, niente.
 DORINDO
 Dunque vado.
 PORPORINA
                             Sì andate.
205Ma giudizio!
 DORINDO
                           No no, non dubitate,
 abbiam Lisaura ed io
 lo stesso naturale;
 tra lei e me non vi puol esser male.
 PORPORINA
 Quand'è così, mi fido;
210e poi son di buon core.
 Io non posso veder patir nessuno.
 Spezialmente quand'uno
 è, come siete voi, gentil così,
 m'adoprerei per lui la notte e il dì.
 
215   Non posso soffrire
 vedervi languire;
 ho un cor troppo tenero,
 vi voglio aiutar.
 
    (Perché non è avaro,
220non prezza il danaro,
 lo vo' consolar).
 Ho un cor troppo tenero,
 vi voglio aiutar.