Il negligente, libretto, Venezia, Savioli, 1771

 SCENA III
 
 AURELIA, poi CORNELIO
 
 AURELIA
980Vedrà, vedrà la stolta
 quale sarà del simular l'effetto.
 CORNELIO
 Aurelia, ecco in un foglio
 assicurata alfin la nostra sorte.
 AURELIA
 Adorato consorte,
985voi mi date la vita.
 CORNELIO
                                     Abbiam buscato
 trentamila ducati e siamo in tre,
 diecimila de' quai toccano a me.
 AURELIA
 Ora, se a me non riesce
 di carpirli la dote,
990poco v'importerà.
 CORNELIO
                                   Nulla mi preme.
 I diecimila li godremo insieme.
 AURELIA
 (Buon per me. Filiberto
 ora meco è sdegnato). (Da sé)
 CORNELIO
                                            Che ne dite,
 son io di buona testa?
 AURELIA
                                           Ma il denaro
995l'avete ancora avuto?
 CORNELIO
 No, ma son qui venuto
 per farmelo contare.
 AURELIA
 Fra tanto ci potressimo sposare.
 CORNELIO
 Ciò si fa facilmente. Ecco la mano.
 AURELIA
1000Accetto il dolce invito,
 tua consorte son io.
 CORNELIO
                                      Son tuo marito.
 AURELIA
 
    Che bel contento è questo
 sposarsi qui fra noi.
 Ma questa sera poi,
1005Cornelio, come andrà?
 Oh che piacer, mio caro,
 o che felicità!
 
    (Se Filiberto è in collera
 più non importa a me.
1010Qualcuno sempre c'è
 che fa la carità).