Nitteti, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1770

 SCENA VII
 
 BUBASTE, NITTETI e detti
 
 BUBASTE
255Signor, t'arride il ciel. L'unica prole
 dell'oppresso tiranno
 ch'estinta si credea, colà del Nilo
 da noi scoperta in su l'opposta riva,
 ecco al tuo piede e prigioniera e viva. (Additando Nitteti)
 AMASI
260Come! Nitteti? In così vili spoglie (S’alza e scende)
 l'egizia principessa?
 NITTETI
                                        Illustri assai
 eran per me, se dalle tue catene
 m'avessero difeso.
 AMASI
                                     Ah quai catene?
 Da chi? Perché? Non sai
265forse che Amasi è il re? Da che nascesti
 nella reggia paterna innanzi agli occhi
 forse ognor non ti fui? Quali osservasti
 segni in me d'alma rea? No; non può darsi
 ingiustizia maggiore,
270insulto più crudel del tuo timore.
 AMENOFI
 Oh magnanimo!
 BUBASTE
                                 Oh grande!
 NITTETI
                                                        Amasi, il sai,
 fu real la mia cuna; e se pretendo
 evitar d'esser serva, io non t'offendo.
 AMASI
 Tu serva! Olà, Sammete,
275ai soggiorni più degni
 dell'albergo reale in vece mia
 scorgi Nitteti.
 SAMMETE
                            Ubbidirò. (Che pena!
 Beroe m'attenderà!)
 AMASI
                                        Bubaste, amici,
 seguitela fintanto
280che raggiungervi io possa. Aperti a lei
 sian gli egizi tesori;
 si rispetti; si onori; e i cenni suoi,
 come a me lo saran, sian legge a voi.
 NITTETI
 Signor, non più. Quest'è vendetta.
 AMASI
                                                                È vero,
285m'oltraggiasti; son punto; e a vendicarmi
 appena incominciai. Maggior vendetta
 dall'offeso mio cor, Nitteti, aspetta.
 NITTETI
 
    Già vendicato sei;
 già tua conquista io sono;
290più non t'invidio il trono,
 padre t'adoro e re.
 
    Tutto dai fausti dei,
 tutto or l'Egitto attenda
 e in me frattanto apprenda
295che può sperar da te. (Parte)